Giornalismo: hanno sfregiato il Premio a Mariagrazia Cutuli

di Gianfranco Pensavalli – Oggi a Catania, all’interno del Monastero dei Benedettini, sono stati assegnati i premi Maria Grazia Cutuli. E sono stati assegnati i crediti ai giornalisti intervenuti. Riconoscimenti a Mimmo Candito, inviato de La Stampa alla giornalista turca Yasemin Taskin, corrispondente dall’Occidente di una tv del suo Paese, a Sara Scarafia, la “raccontastorie” di Repubblica e a Lorenzo Tondo, un pubblicista di Castelvetrano di 34 anni, che siccome scrive per The Guardian o il NYT e si è formato in Canada, ragiona da “Io sono io e voi non siete un c..o”.

No, con il cronista robe simili possono durare 7-8′ e se ci metti il carico da novanta che- per Tondo- i direttori e i capiredattori siciliani non hanno coraggio perché si occupano delle firme false pentastellate a Palermo e non un tizio arrestato che non sarebbe il mercante di migranti.

Allora urli tutta la rabbia contro un ragazzino – due anni di iscrizione all’Ordine- che è un provocatore e viene, perdippiù, dal paese di Matteo Messina Denaro.

Il convegno è stato interrotto e in tanti hanno ringraziato chi verga queste note perché era stato superato ampiamente il livello di sopportabilità.

Non tutti, ovviamente, erano in sintonia il cronista, ovvio.

Tema dell’incontro? La postverità (il giornalismo in crisi di identità). Vivere di giornalismo in Sicilia: una sfida possibile. Due esperienze a confronto. Si è finiti troppo fuori tema.

In platea una giornalista del Giornale di Sicilia da 2,80 euro al pezzo e da otto mesi senza studio e il direttore de Le Iene Sicule. Che sghignazzava senza ritegno a ogni cenno di Tondo sul giornalismo anglosassone e quello siculo.

Il cronista ha provato a spiegargli cos’è l’omesso controllo che ti porta a scazzarti con i giudici di Palermo per finire a Caltanissetta e rischiare un annetto di carcere.

Ma ce lo vedete un pm che insegue The Guardian o il Giornale di Macao?

Un consiglio a chi assegna premi tipo Cutuli. La prossima volta puntate sui tantissimi giovani cronisti che in Sicilia rischiano la vita e le relazioni sociali per pochi spiccioli e che adorano la professione. Non sfregiate più il ricordo di Maria Grazia con i Tondo e i tondini.

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