Operazione Matassa: attesa oggi la sentenza per 5, tra cui un carabiniere e un poliziotto

E’ attesa per oggi  la sentenza per le cinque persone coinvolte nell’operazione Matassa che hanno scelto di essere processati col rito abbreviato. Il Gup Maria Vermiglio nella scorsa udienza ha aperto l’udienza, ha sentito l’accusa e i primi difensori, poi ha aggiornato il tutto a dopo Natale per dare modo alle difese di completare i loro interventi e, se richiesta, per dare nuovamente la parola al Pubblico ministero per la replica.

E’ il primo verdetto seguito al blitz, scattato il 12 maggio scorso, che ha ricostruito gli intrecci tra i principali clan cittadini e le loro coperture istituzionali, proprio nel frenetico periodo compreso tra le elezioni regionali di fine 2012 e le amministrative della primavera 2013.

Stefano Genovese
Stefano Genovese

In questo troncone, insieme a quattro persone accusate di rapina, figurano due appartenenti alle forze dell’Ordine. Per il poliziotto in pensione Stefano Genovese e il carabiniere Michelangelo La Malfa l’accusa ha chiesto la condanna a due anni e 4 mesi, 8 anni per Pietro Costa e 6 anni e 8 mesi per Fortunato Magazzù e 4 anni per Carmelo Catalano.

Difendono gli avvocati Nino Cacia, Sandro Billè, Pietro Fusca, Domenico Andrè e Giuseppe Donato. A novembre scorso il GUP Vermiglio ha disposto il vaglio processuale per gli altri 44 indagati; il processo comincerà il prossimo 8 febbraio.

Quel giorno, accanto a vecchi capi storici e nuove leve di Camaro e Santa Lucia sopra Contesse, dovranno comparire anche gli onorevoli Francantonio Genovese e Franco Rinaldi, i consiglieri comunali Giuseppe Capurro e Paolo David, dimessosi proprio qualche giorno fa, e l’imprenditore Paolo Siracusano.

Sono loro gli imputati eccellenti di questo processo, rimasti invischiati nelle intercettazioni telefoniche ed ambientali della Squadra Mobile, occupata a ricostruire i nuovi affari di alcuni nomi ben noti nello scenario cominale cittadino. Seguendo i movimenti di nomi di peso così come dei gregari, gli investigatori sono “incappati” nella girandola di contatti e presunte prebende per conquistare voti alle regionali prima e alle comunali di Messina, dopo. (@G.Pensavalli)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it