Ricordando Pippo Fava: a Catania si è molto parlato di giornalismo messinese

Bel convegno a Catania per celebrare il cambio di passo “giornalistico” 33 anni dopo la morte di Pippo Fava.

Ma c’è stato modo di discutere di querele temerarie, di giornalismo d’inchiesta ucciso da risarcimenti civili pazzeschi, tipo i 5 milioni chiesti ai giornalisti de La Civetta di Siracusa dal pm Musco.

Purtroppo, un tizio de Il Sole 24 Ore e che è presidente dell’Unione Cronisti, non solo ha parlato fin troppo a lungo ma ha mostrato zero sintonia con le linee FNSI.

Si è parlato pure del segreto professionale per i pubblicisti e ANM, per bocca del sostituto DDA Pacifico, ha accusato platealmente i cronisti di non capire che se titoli imputato e non indagato non la puoi proprio sfangare.

Mirabile intervento di Claudio Fava sui cronisti isolati dai propri colleghi e su quelli minacciati al Nord. Si è discusso moltissimo su Messina, fuori le quinte e sono state manifestate fortissime perplessità sui legami con la Calabria.

Pesantissimo il riferimento a un consigliere nazionale calabrese ‘ndrinato e alla massoneria tra giornalisti.

Michele Albanese del Quotidiano del Sud, referente Legalità FNSI, sarà presto a Messina per la vicenda Uffici Stampa. (@Gianfranco Pensavalli)

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