Via l’ultimo ecomostro, liberata la Real Cittadella…ma cosa c’è sotto?

Tra la fine di aprile o ai primi di maggio, le aree costiere della Falce deturpate dall’Inceneritore comunale da circa un quarantennio verranno restituite alla città. E’ infatti in fase di completamento il lavoro demolitorio, seguito dallo smaltimento delle macerie dell’Inceneritore costruito dal Comune negli anni 80, di cui resta ormai solo un troncone quadrangolare di cemento armato venuto fuori dalla selva di silos e ciminiere che prima lo contornava.

E dopo la demolizione dell’ex degassifica Smeb, anch’essa in parte dentro alla Real Cittadella, si aprirà finalmente la via alla bonifica integrale: suolo e sottosuolo del litorale che racchiude la più grande fortificazione spagnola mai realizzata, tra il 500 e il 600, in riva al Mediterraneo.

Secondo quanto ipotizzato nel recente Patto per la Falce, in questa area si realizzerà il “Parco storico-naturalistico della Real Cittadella”.

Ad eseguire i lavori ’impresa di Piero Todaro, sotto la direzione dell’ingegnere Salvatore Carbone in attuazione del progetto di demolizione redatto per conto dell’impresa vincitrice dell’appalto (oltre 300.000 euro) da un altro professionista messinese, l’ing. Marco Panetta. Il responsabile del procedimento è invece un funzionario dell’assessorato regionale, Salvo Puccio.

Resta però un punto interrogativo, che riguarda il “non visibile”, ovvero la grande vasca sotterranea che conteneva le cataste dei rifiuti prima che fossero inceneriti. Solo quando anche il sottosuolo sarà veramente bonificato, la zona falcata tornerà ad essere il cuore della città.

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