Caso Sindoni, le precisazioni e la verità “oggettiva” sulla ineleggibilità

Donatella Sindoni

Riceviamo e pubblichiamo dagli Avv. Maurizio Parisi e dal Prof. Avv. Antonio Saitta (difensori dell’Avv. Giuseppe Siracusano e dei cittadini ricorrenti) in merito al caso giudiziario ma soprattutto politico della permanenza in consiglio comunale di Donatella Sindoni.

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Le dichiarazioni trionfalistiche riferite all’ordinanza depositata nei giorni scorsi dalla Corte d’Appello di Messina rese dalla Dr.ssa Sindoni e dal suo difensore (peraltro, neppure costituito nel giudizio a cui si riferisce il provvedimento) meritano alcune precisazioni: 1) La Corte ha accertato che l’appello proposto da un cittadino elettore contro la sentenza del Tribunale di decadenza della Dr.ssa Sindoni è stato inoltrato senza rispettare neppure le più elementari regole del codice, e ciò nel malcelato tentativo di ritardare la decisione, tanto da imporre la rinnovazione degli adempimenti di notifica; 2) La semplice pendenza dell’appello (anche se proposto irritualmente) sospende l’esecutività della sentenza, circostanza che nessuno ha mai messo in dubbio perché disposta espressamente dalla legge; 3) Quando, finalmente, sarà possibile discutere nel merito le impugnazioni (a giugno), si scriverà la parola fine a questa penosa vicenda.

Tutto ciò lascia inalterati i fatti nella loro verità oggettiva, della quale la Dr.ssa Sindoni non parla: Assessorato regionale degli enti locali, Ufficio legislativo e legale della Regione siciliana, Segretario comunale del Comune di Messina, Procura della Repubblica di Messina, Tribunale Civile di Messina, Procura generale presso la Corte d’Appello di Messina hanno sostenuto e sostengono tutti la ineleggibilità dell’interessata.

Inoltre, nessuna autorità ha mai negato che nelle more degli appelli e delle impugnazioni il Consiglio comunale possa prendere autonomamente atto della situazione e disporre per via amministrativa la decadenza della consigliera che occupa un seggio in Consiglio comunale da quasi quattro anni pur versando in condizioni di palese e riconosciuta ineleggibilità.

Il tempo è galantuomo e con serenità occorrerà attendere la definitiva pronuncia giudiziaria di questo caso tutto messinese, in cui chi ha avuto riconosciuto da tutte le istituzioni preposte, con nessuna esclusione, di essere in torto, approfitta delle incongruenze della legge e rilancia con spavalderia minacciando incomprensibili quanto strumentali denunzie. 

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