Le strade siciliane del Giro son poco sicure

Alcune strade che rientrano nelle due tappe siciliane del Giro d’Italia di ciclismo Cefalù-Etna e Pedara-Messina, in programma il 9 e 10 maggio, non sono sicure come verificato dagli organizzatori nel corso dei sopralluoghi lungo i tragitti, ma i comuni di Santa Maria di Licodia e Nicolosi che dovrebbero effettuare le opere non hanno le risorse per farlo.

Per scongiurare l’annullamento delle due tappe, il governo Crocetta, in assenza del bilancio, ha deciso di intervenire recuperando i fondi necessari, pari a 500mila euro, dal Patto per la Sicilia.

Ad anticipare i soldi sarà l’Anas che si occuperà dei lavori nelle strade di propria competenza e in quelle comunali, grazie a una convenzione firmata con le amministrazioni locali e gli assessorati regionali al Turismo e alle Infrastrutture.

Il Giro scatterà il 5 maggio, di venerdì, dopo le prime tre frazioni sarde approderà in Sicilia lunedì 8 maggio, ma in realtà la prima delle due tappe sull’isola è programmata per martedì 9, sul percorso che va da Cefalù (a una sessantina di chilometri da Palermo), al rifugio Sapienza, sull’Etna, in provincia di Catania.

La cittadina normanna era già stata sede di partenza nel Giro del 2008, quello vinto da Alberto Contador, con una tappa (la 2/a) conclusa ad Agrigento. Mercoledì 10 maggio i corridori daranno vita alla Pedara (Catania)-Messina, una frazione in onore di Vincenzo Nibali. Il Giro arrivò sull’Etna nel 2011 e, anche in quell’occasione, la strada premiò Contador, l’antidoping assegnò poi la vittoria a Michele Scarponi, a tavolino. (@G.Pensavalli)

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