Protesta dei pescatori a Villa san Giovanni, traghetti dirottati a Reggio Calabria

Pescatori professionisti in protesta a Villa San Giovanni, contro “una Politica comune della pesca sbagliata, e su decreti e accordi che i governi passati e quello attuale stanno portando avanti”. In ballo c’è il futuro di una professione sempre più in via d’estinzione, a causa soprattutto di come vengano accettate dal Governo delle direttive europee che non tengono conto delle realtà locali e della piccola pesca.

Caronte&TouristLa protesta ha provocato disagi nel traghettamento, bloccando gli imbarchi della Caronte a Villa San Giovanni, con la conseguenza di un dirottamento delle navi a Reggio Calabria.

Lo sciopero è stato organizzato da Cgil, Cisl e Uil e dai lavoratori del settore della pesca delle marinerie meridionali che hanno minacciato di consegnare imbarcazioni e licenze qualora non si dovesse trovare una soluzione per la situazione di disagio che ha investito il settore: “I pescatori artigianali così facendo si estingueranno – hanno spiegato i pescatori in protesta – per colpa di politici e assessori regionali che hanno avallato le politiche nazionali ed europee”. Lo sciopero è terminato alle 17. Il traghettamento da Villa San Giovanni è ripreso regolarmente dalle 18.

Negli ultimi 30 anni la flotta peschereccia italiana è diminuita del 35% con la perdita di 18mila posti di lavoro e si rischia di perderne molti altri.

”Non abbiamo una quota tonno mentre la pesca diportistica ce l’ha – incalzano i pescatori – non possiamo più pescare il famoso bianchetto (una pesca artigianale e antica) e ci vediamo arrivare il famoso pesce ghiaccio dal Vietnam. Non possiamo pescare il Ciciarello e il rossetto, non possiamo inoltre pescare il tonno Alalunga e un decreto del 3 giugno 2015 ci ha vietato la pesca del pesca spada. Su circa 7700 barche in tutta Italia, munite del sistema palangaro derivante sono stati rilasciati dal Ministero solo 849 permessi eliminando per sempre 6851 pescatori professionisti artigianali che con questo attrezzo selettivo facevamo nel periodo concesso tale pesca. Ci hanno vietato nel passato anche il sistema ferrettara: per essere più chiari un decreto ci permette di utilizzare la rete ma un’altro decreto ci impedisce di catturare le specie ittiche che tale rete da pesca potrebbe pescare”.

I pescatori chiedono un confronto con il Governo, una tutela del settore come avviene in altri paesi membri dell’Unione Europea.

Non è la prima volta che il settore pesca sciopera: nelle scorse settimane una cinquantina di pescatori ha manifestato dinanzi ai cancelli della Capitaneria di porto di Sapri contro le novità contenute nella legge 154 del 2016 che inasprisce, in particolare, il regime sanzionatorio nella normativa sulla pesca con multe estremamente salate per chi commette infrazioni.

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