Nel No al G7 esperienze di quotidiana lotta sul territorio

Quando si tratta di contenuti i “numeri” rappresentano solo uno degli aspetti. Del resto raggiungere Giardini Naxos per partecipare alla manifestazione contro il G7 era talmente complicato, per via dei numerosi controlli di sicurezza, da ostacolare molti di quei cittadini che magari non sono attivisti ma avrebbero comunque sfilato per dare forza a comitati e sigle organizzate.

C’è poi una dinamica che è sempre uguale a se stessa: un muro di elmetti in assetto antisommossa, che anche in questa occasione è stato schierato alimentando inevitabilmente la tensione. Di contro i tafferugli registrati sono stati provocati da una trentina di persone che indossavano magliette nere e rosse contro la volontà della maggioranza dei partecipanti, che ha anche cercato di fermare i più facinorosi. Il contatto con le forze dell’ordine è durato pochi secondi, dopodiché il gruppo che aveva tentato di sfondare si è ricompattato e ha affrontato per alcuni minuti i poliziotti per poi disperdersi.

La maggioranza del corteo ha espresso contrarietà al tentativo di sfondamento: alcuni di loro sono anche stati picchiati dagli stessi che avevano provocato gli scontri. La situazione è tornata tranquilla e il corteo si è sciolto.

Tuttavia, anche in questo caso, la cronaca oscura i motivi del corteo: un no espresso per far sentire il fiato sul collo dei potenti della terra, rifiutando di pensare alla Sicilia come “una piattaforma logistica militare con avamposti fondamentali come il Muos di Niscemi e le basi di Birgi e Sigonella e a Taormina dove verranno messe a punto le strategie di questa guerra ai migranti, codificata dagli accordi con la Libia e operata da Frontex, che ha sede proprio a Catania”.

“La nostra isola non trae alcun beneficio ed è sempre più impoverita e marginalizzata” ribadiscono gli organizzatori del corteo, il cui bilancio è comunque positivo.

Qui le interviste all’Ansa di Antonio Mazzeo e del Sindaco Renato Accorinti, che per l’occasione hanno marciato di nuovo sulla stessa strada, nonostante sul piano politico resti un’accesa divisione. (@Pal.Ma. -foto da livesicilia)

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