Il NoG7 de noantri: dietro le quinte del corteo

di Gianfranco Pensavalli – In pochi, anzi quasi nessuno, ha scritto dei disagi provocati dalla “scommessa” Taormina, dei disagi patiti che altrove avrebbero portato alla guerra civile e, comunque, non valeva minimamente la pena sopportare per il più deficitario e inutile dei G7. Ma il popolo messinese è bue e la stampa locale codina.

Alle carte. Per raggiungere ieri Taormina niente bus o treni. Anzi, no. Ci sono i convogli Fs con fermata ad Alcantara se locali. Il regionale veloce per Siracusa delle 9.18 è un buon test. Tra i pochi viaggiatori c’è un dipendente di un ente pubblico che deve rientrare nella sua Cesarò. “Niente bus, dunque treno fino a Catania, bus per Bronte e coincidenza per Cesarò. Avrebbero potuto usare lo svincolo per Fiumefreddo e farci risalire via valle dell’Alcantara ma era troppo complicato per signore e signore che non si immedesimano mai negli altri e guardano solo al loro tornaconto professionale”.

Viaggio tranquillo anche se fa specie vedere Taormina disabilitata. Ad Alcantara, che è frazione di Giardini, piazzale in mano a un Battaglione dei Carabinieri di Bologna, lo stesso che da giorni gestiva il piazzale lato bus Sais a Messina. Il centro di Giardini è distante un paio di chilometri. E’ tutto rigorosamente chiuso, niente bar o esercizi commerciali aperti per via di un’ordinanza del sindaco. Persino alcuni condomini mostrano la scritta: “Cancelli chiusi per motivi di sicurezza per via del corteo NoG7”.

In vero, il luogo di ritrovo è distante due chilometri ma tant’è. Le parrucchiere Rosy e Pina sono aperte: “Abbiamo una dozzina di clienti, il sabato per noi è oro. Ma temiamo che i vigili ci multino e all’una chiuderemo”.

Il lungomare di Giardini è un inno al…cartonato e altri mezzi usati per blindare i negozi. Il pacifista Antonio Mazzeo comunica che a Messina c’è filtraggio in autostrada di prima mattina. Ah, il sindaco di Giardini, Pancrazio Lo Turco, non ha previsto bagni da Alcantara al piazzale di ritrovo e qualcuno lo si trova nei pressi del Municipio. Blindatissimo.

L’avvocato Valentino, fratello del giornalista Paolo, inviato di punta anche a Mosca, fa da cicerone: “C’è un albergo che da il benvenuto ai NoG7”. Si chiama Palladio. E poco più in avanti c’è un caffè letterario dove puoi finalmente chiedere e ottenere una “tazzina” di necessario ristoro.

Una decina di avventori parlano malissimo del loro sindaco per l’ordinanza di chiusura e si chiedono quanti saranno davvero i black bloc in arrivo. C’è un po’ di preoccupazione per i napoletani. I triestini, giunti il giorno prima, avevano annunziato che non ci sarebbero stati antagonisti austriaci o slavi, di gran i più temuti. Servirebbe mettere qualcosa sotto i denti, dunque ti indirizzano al bar Oasi. E’ il ritrovo dei cronisti accreditati e delle forze dell’Ordine. Un vero “ladro” (merita una puntata a parte, ndr) ma qualcosa devi mettere sotto i denti. Via verso il ritrovo alla rotonda, che è vicino alle uscite della statale 185 e dell’accesso alla statale 114 dove il corteo sarebbe poi partito intorno alle 15,45.

Arrivano i primi No Muos intorno alle 13,30: con loro anche l’avvocato di Modica, Paola Ottaviano. Si fa il punto sui processi in corso a Caltagirone e Gela. Sembra che da Niscemi non arriverà nessuno. In compenso ci sono No Muos da Castellammare del Golfo e da Alcamo. Ma, come detto, i più attesi, sono i napoletani. Arrivati in Sicilia in bus dopo esser partiti a mezzanotte, bloccati a Villa San Giovanni, ribloccati a Messina, fatti spogliare e inginocchiare a Tremestieri e poi, raccontano:” Ci han fermato i finanzieri, abbiamo cominciato a far la voce grossa…”. Quando scendono dal pullman intonano un vociante e molto goliardico “Siam rimasti solo con le mutande”.

Sigle varie, nessun antagonista. Già, sono stati tutti daspati in corso di avvicinamento. Compresi 12 cosentini con precedenti specifici. E i napoletani, marchigiani e “centrali” che dovevano arrivare con la TT Lines a Catania? Alla stazione di Alcantara – dove non sono arrivati neppure i 35 attesi con trepidazione dai bravi polferini di Taormina – non sono scesi.

Sono in pullman, ma non tutti. Anche ad Aci Sant’Antonio è calata la “mannaia”. Stessa cosa sull’autostrada Palermo- Catania, non appena il bus – quello sì con antagonisti- è entrato in territorio nisseno. Fatti i conti, mancano all’appello da 300 a 320 ” teste calde”.

Arrivano con bandiere e buona lena i manifestanti del Partito Comunista con l’onorevole Marco Rizzo, un parlamentare dell’equivalente gruppo spagnolo e di quello greco. La Protezione Civile deposita cartoni d’acqua e dai blindati, poco più in avanti, fanno la comparsa i poliziotti del Secondo Reparto Mobile di Padova. Atteggiamenti non sempre felici. Tutte le strade laterali sono presiediate.

Quando vien dato il via con un furgoncino che fa da apripista la tensione si taglia con il coltello: i celerini son schierati fronte al corteo!. Comunque, ci sono non più settanta ragazzi e ragazze che sembrano allenati alla pugna e son palermitani e catanesi. Saranno loro, alla fine, a rispondere alla mezza provocazione di un poliziotto e il seguito che difficilmente vedrà versioni univoche. Certo, contare due intossicate e qualche abrasione per il tuffo dal muretto verso la spiaggia è poca cosa.

Per tanti giornalisti la provocazione finale è da copione. Per dar ragione al sindaco che non voleva il corteo, allo spiegamento di forze e ai blindati e ai due mezzi della polizia con “innaffiatoi”, agli stessi manifestanti di un corteo un po’ babbeo. Si chiama gioco delle parti.

Ah, la tv cinese intervista il sindaco Accorinti che ha spiegato le sue ragioni per la presenza al G7 e al NoG7, quattro ragazzotte italo-venezuelane hanno invocato un Sos contro il dittatore sudamericano, molti giardinesi si son vergognati per il tutto chiuso e tra i politici più gettonati in negativo c’era quello di un deputato regionale della zona.

Si rientra. Alla stazione di Alcantara – Pallio faceva tenerezza una ragazza inglese che aveva prenotato un B&B e che alla fine, assistita da Alessandra Oliverio, dirigente Polfer, è stata presa in consegna da un tassista per portarla a destinazione. La stessa Oliverio che veniva a sapere delle ragazzine testimoni del suicidio di Mili Marina e perdeva, per un attimo, il sorriso. Proprio mentre arrivava la “capa, Lidi Passarello, dirigente Polfer di Palermo, con trascorsi messinesi. Gran professionalità ma c’è anche tanto ma tanto lavoro sporco. “Dell’Università della Polizia Ferroviaria di Taormina”. Citazione che è impensabile non riportare.

Come la stazione di Alcantara con un dirigente che fa gli straordinari perché Fs ha impallinato, ovvero soppresso, molti più treni del preventivato e quelli che poi avrebbero subito lo stop non erano tabellati.

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