Mafia barcellonese: il pentito Bisognano torna in libertà

Torna libero “in località protetta” il boss pentito Carmelo Bisognano, che con le sue dichiarazioni ha svelato le attività criminali del clan dei barcellonesi.
Da qualche giorno, il “discusso” collaboratore vive in un luogo segreto, con obbligo di dimora e con la disposizione di rimanere a casa dalle 19 di sera alle 8 del mattino, in attesa di conoscere la sentenza per l’operazione antimafia “Vecchia maniera”, per la quale era finito in carcere nel maggio del 2016.

Secondo la Procura infatti, avrebbe continuato a gestire affari e ad esercitare un ruolo non secondario all’interno nel suo clan. Nonostante il carcere, però, gli fu comunque mantenuto il programma di protezione. Da qui il ritorno in libertà, anche se con l’obbligo di dimora in località protetta.
Bisognano, condannato in via definitiva per associazione mafiosa quale capo della cosca mafiosa dei “Mazzaroti”, in base alle intercettazioni disposte dalla Dda, “non aveva smesso – come rilevò lo scorso anno il Gip nella sua ordinanza in cui dispose l’arresto del boss ‘pentito’ – di coltivare anomali interessi per il territorio di Mazzarrà Sant’Andrea, nonostante si fosse allontanato da tempo da quell’area”.

In particolare- secondo l’accusa – il pentito era intervenuto a difesa di un imprenditore di Mazzarrà, Tindaro Marino, che aveva subito a scopo estorsivo l’incendio di un veicolo. Bisognano ne prese le parti e dissuase gli uomini del racket dal continuare nella loro attività estorsiva.

A motivo della ‘difesa’ ci sarebbe stato che il collaboratore aveva un diretto interesse nella società di cui era formalmente titolare l’imprenditore Marino, anche lui tra gli arrestati della “Vecchia maniera”.

 

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