TSO, a Messina si lavora per istituire il primo servizio di tutela comunale in Italia

Trattativa in corso tra il Comitato Iniziativa Antipsichiatrica e l’associazione Penelope con il Comune di Messina, stante l’impegno assunto dall’assessore Alagna, per l’istituzione del primo servizio di tutela comunale in Italia per le persone sottopste a TSO e/o a ASO.

L’iniziativa è emersa a seguito di un convegno pubblico che si è  svolto lo scorso 28 giugno 2017, presso la sala formazione dell’Ordine degli Avvocati di Messina (che ha anche patrocinato l’evento), il convegno pubblico sul tema “Legittima Difesa. La tutela delle persone sottoposte a TSO. Proposte di riduzione del danno”, promossa dal Comitato Iniziativa Antipsichiatrica e dall’associazione Penelope. Coordinamento solidarietà sociale, in collaborazione con Radicali Italiani.

Il convegno è stata l’occasione per la presentazione di 2 campagne pubbliche, distinte ma convergenti, che mirano a rendere effettive e ad potenziare le tutele previste per i cittadini sottoposti a trattamenti psichiatrici contro la loro volontà e a riconoscere il diritto al rifiuto delle cure, anche in campo psichiatrico.

La campagna promossa da Radicali Italiani (illustrata durante il convegno dall’intervento dell’avvocato Michele Capano, tesoriere di Radicali Italiani) denominata “La libertà è terapeutica” promuove una proposta di modifica della legge 180 che mira a ridurre il potere assoluto (e arbitrario) che l’attuale normativa delega alla psichiatria, garantendo una difesa legale e obbligatoria (quindi anche d’ufficio) a quanti vengano fatto oggetto di provvedimenti di limitazione della libertà personale e di imposizione coatta di cure.
La proposta di legge dei Radicali Italiani riconosce la natura coercitiva del provvedimento di TSO e, al pari di qualsiasi provvedimento di limitazione della libertà personale, prevede la notifica del provvedimento a chi vi è sottoposto, l’attivazione immediata all’atto dell’arresto/ricovero dell’assistenza di un legale (di fiducia o di ufficio), la convalida del fermo in un’udienza da celebrarsi di fronte al Giudice Tutelare, un tetto massimo di fermo non superiore a 12 giorni, il divieto della contenzione meccanica, il libero accesso ai reparti e la libera comunicazione dei ricoverati con chi ritengano opportuno.


Elementi di tutela che ritroviamo nella campagna regionale “Liberamente” promossa dal Comitato Iniziativa antipsichiatrica e dall’associazione Penelope che mira a promuovere da parte degli Assessorati Regionali alla Salute e alle Autonomie Locali una serie di direttive amministrative che rendano effettive, ora e qui, le tutela già previste dalla normativa vigente e disattese nella prassi quotidiana.
La campagna è stata illustrata da Giuseppe Calabrò (presidente del Comitato Iniziativa Antipsichiatrica) che ne ha sottolineato le proposte salienti. All’Assessorato alle Autonomie Locali si chiede l’emanazione di una circolare ai Comuni perché provvedano a notificare sempre il provvedimento di TSO ai cittadini che vi sono sottoposti per garantire loro l’opportuna informazione e la possibilità di difesa. all’Assessorato regionale della Salute la campagna chiede invece di vietare la contenzione meccanica nei reparti psichiatrici e sequestrare i mezzi atti ad attuarla e installare sistemi di videosorveglianza negli stessi a tutela delle persone ivi ricoverate (che oltre alla situazione di oggettiva soggezione, scontano un deficit di credibilità sul piano della difesa giuridica dei propri diritti). Si chiede all’Assessorato della Salute di emanare apposite direttive ai primari dei Dipartimenti di Salute Mentale siciliani affinché rendano effettivo il libero accesso delle persone e delle associazioni ai reparti psichiatrici (così come del resto già sancito dalle leggi in materia), elaborare un apposito opuscolo informativo da distribuire ai ricoverati al momento dell’ingresso in reparto, garantire la libera comunicazione della persona sottoposta a TSO con l’esterno e con chi ritenga opportuno, senza alcuna limitazione da parte dei sanitari.
Nell’ambito della campagna “Liberamente” si inscrive anche la proposta sperimentale avanzata al Comune di Messina e di cui ha dato conto Giuseppe Bucalo (Presidente dell’associazione Penelope) in un dialogo con l’assessore Federico Alagna, intervenuto al convegno in rappresentanza del Sindaco di Messina, Renato Accorinti.


La proposta mira ad anticipare i provvedimenti di cui sopra e chiede al Comune di Messina: a. di integrare la procedura amministrativa di attuazione del TSO con la notifica obbligatoria da parte dei vigili urbani del provvedimento a chi voi è sottoposto; b. di istituire un servizio di tutela delle persone sottoposte a TSO, anche in collaborazione con le associazioni di tutela, mirato a verificare le condizioni delle persone una volta entrati all’interno dei reparti, il rispetto dei loro diritti e della loro dignità e, soprattutto, raccogliere dalle stesse eventuali richieste di revoca del provvedimento da far pervenire al Sindaco per le opportune valutazioni.


L’Assessore Alagna da parte sua e a nome dell’amministrazione comunale, ha espresso la volontà del Comune ad impegnarsi in questa direzione e l’impegno ad adottare gli atti conseguenti, dando appuntamento ai promotori ad un successivo incontro operativo.

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