“Zankle e Rhegion. Due città a controllo dello Stretto” in mostra fino a gennaio 2018

La storia del braccio di mare che separa la Calabria e la Sicilia e delle due grandi città affacciate sul Mar Mediterraneo sarà al centro della grande mostra “Zankle e Rhegion. Due città a controllo dello Stretto”, pronta all’inaugurazione mercoledì 20 settembre 2017, alle ore 17.00, presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Curata dal direttore del MArRC Carmelo Malacrino e dalla dottoressa Gabriella Tigano, Responsabile della Unità Operativa Archeologica della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Messina, l’esposizione è il risultato della collaborazione scientifica e della proficua sinergia tra i il Museo reggino e l’Assessorato Regionale per Beni Culturali e l’Identità Siciliana della Regione Siciliana.

«Un’altra importante mostra apre la stagione autunnale del Museo – commenta il Direttore Carmelo Malacrino. Dopo la programmazione estiva, che si è conclusa sabato 16 settembre, vogliamo offrire ai visitatori l’opportunità di approfondire la conoscenza dell’area dello Stretto nell’antichità. Con l’obiettivo – continua Malacrino – di valorizzare il territorio e di creare reti e relazioni con la vicina Sicilia sia sul piano scientifico, sia su quello culturale e turistico».

Una mostra di grande impatto per gli ospiti che nei prossimi mesi verranno al Museo, perché presenta in esposizione quasi 300 reperti, selezionati tra i più importanti offerti dall’archeologia, dall’età del Ferro alla piena età ellenistica.

Due città gemelle, Messina e Reggio, nel corso dei secoli legate e/o divise dal mare, che hanno incrociato molteplici volte le loro storie, a partire dalla lontana fondazione, alla fine dell’VIII secolo a.C., ad opera di coloni provenienti da Calcide, nella grande isola dell’Eubea.

«Il corposo apparato didattico – afferma Gabriella Tigano –  propone spunti di riflessione e di approfondimento riguardanti le più diverse sfaccettature del “vivere” nelle due città antiche: dai modi dell’architettura sacra a quella civile, dalle pratiche funerarie ai culti ed ai rituali, dalle produzioni d’uso quotidiano alle emissioni monetali, fino ai commerci. Nelle vetrine i capolavori della ceramografia d’importazione attica, le produzioni calcidesi, i sontuosi crateri cinerari, le terrecotte figurate ellenistiche con i caratteristici virtuosismi dei panneggi».

L’esposizione si arricchisce di numerosi reperti inediti, provenienti sia dai depositi del Museo di Reggio Calabria e sia della Soprintendenza di Messina, materiali che svelano le loro storie per la prima volta. Tra i reperti più importanti, saranno in mostra la magnifica anfora calcidese a figure nere del VI secolo a.C. e tre grandi crateri figurati, databili tra il V e il IV secolo a.C.

Il visitatore avrà la possibilità di apprezzare le peculiarità delle produzioni locali e, soprattutto, di misurare il grado di similarità tra le due città separate dallo Stretto.

La mostra sarà allestita sino al prossimo 31 gennaio.

Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti le autorità delle due regioni coinvolte.

 

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