Cateno De Luca: “Ho denunciato chi mi perseguita” (interviste video)

Non sono bastate le lotte a suon di comunicati e video su Facebook. Bisognava, ancora, annunciare pubblicamente tutti i nomi e i motivi delle persone coinvolte. Cateno De Luca questa mattina nella Chiesa di Santa Maria Alemanna ha convocato gli organi di stampa proprio per sviscerare il lungo elenco di persone contro cui ha esposto denuncia elencando i perché che lo hanno spinto a prendere questa posizione.

Insieme agli avvocati Carlo Taormina Tommaso Micalizzi, il deputato regionale ha citato tutti i magistrati, i finanzieri e gli altri soggetti che  lo avrebbero “perseguitato” in questi anni.

“Con i mie legali abbiamo presentato questa ulteriore denuncia a Reggio Calabria perché vogliamo che si accerti se nei miei confronti è in atto da oltre 10 anni una persecuzione giudiziaria che cerca di minare la mia credibilità politica e come imprenditore, gettando discredito su di me e sulla Fenapi, Federazione nazionale autonoma piccoli imprenditori. – ha dichiarato De Luca nel corso della conferenza stampa – Tutto questo attraverso atti ripetuti e in alcuni casi nonostante archiviazioni e assoluzioni precedenti, dimostrando chiaramente come non si voglia perseguire la giustizia, ma altri intenti lesivi.”

Oltre al Procuratore Generale Vincenzo Barbaro fanno parte dell’elenco anche i magistrati Liliana Todaro e Antonio Carchietti, e il gip Monia De Francesco. Ma non sono soltanto loro gli accusati. Catene De Luca ha esposto denuncia anche contro Corrado Taormina, consulente tecnico in uno dei procedimenti in cui De Luca è indagato, e contro l’avvocato Giovanni Cicala  dalla sua testimonianza  è partito il procedimento per evasione fiscale della   Fenapi  per il quale  De Luca è stato posto ai domiciliari due giorni dopo l’elezione all’Ars. Rientrano nella lista dei denunciati anche sette militari della Guardia di Finanza del nucleo di Polizia tributaria di Messina.

De Luca ha svelato, inoltre, l’esistenza di altri tre allegati, al momento “secretati”.  Oltre a quello della Fenapi, infatti, ci sono anche “Le contestazioni al tribunale di Messina”, Le contestazioni alla Guardia di Finanza”, “Le contestazioni all’avvocato Giovanni Cicala”.

“Nella denuncia faccio il nome di magistrati  – prosegue De Luca – e di esponenti forze dell’ordine che in modo inusuale hanno indagato più volte su di me, spesso occultano prove, violando il segreto professionale o abusando del loro potere che ha portato aanche a due arresti nei miei confronti, l’ultimo dei quali due giorni dopo le ultime elezioni regionali. Inoltre, il danno per la Fenapi è stato rilevante perche per colpire me non si è esitato a mettere in difficolta’ una realta’ nella quale lavorano oltre 500 persone”.

Si preannuncia dunque ancora lunga la permanenza nelle aule dei tribunali per il deputato regionale.

“Sono certo comunque – prosegue De Luca – che la maggior parte dei magistrati e delle forze dell’ordine di Messina siano persone perbene, oneste e che spesso rischiano la vita per noi cittadini, ma qui, come altrove, ci sono personaggi che utilizzano il proprio ruolo per gestire un potere perché fanno parte di lobby. Io ho avuto la forza di reagire ma molti altri cittadini non hanno la possibilità e la determinazione di combattere certi poteri e certe congreghe.

De Luca continuerà la sua lotta per la giustizia, da imputato o da querelante.

“Ho deciso – conclude De Luca quindi – di creare per questo motivo un’associazione per tutti i cittadini vittime della giustizia, affinché possano avere un supporto per portare avanti le loro battaglie e cosi’ possa trionfare veramente la giustizia. Siamo stanchi di essere vittime di un sistema che aggredisce i cittadini spettacolarizzando la giustizia senza effettivamente ricercare la verità, ma solo per determinare un potere che possa cambiare il corso degli avvenimenti”.

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