Memoria: a Montalto il “ritorno da Lepanto”

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Un  corteo di trombe, tamburi, Senatori e cavalieri in costume rinascimentale, ha aperto nei giorni scorsi nel Santuario di Montalto l’incontro dedicato alle opere realizzate dallo scultore carrarese Andrea Calamech per commemorare la vittoria di Lepanto.

Voluto dal parroco, Don Lorenzo Campagna, l’appuntamento è stato curato dall’Associazione AURORA in collaborazione con il MASCI Messina 1, la Compagnia della Stella e l’Associazione Marduk.

Santuario di MontaltoDopo i saluti iniziali di Don Lorenzo Campagna, di Fortunato Manti, presidente dell’Associazione Aurora che da nove anni è promotrice dello Spettacolare Sbarco di Don Giovanni d’Austria e di Marco Grassi del Direttivo dei Cavalieri della Stella, l’intervento di Enzo Caruso ha introdotto il tema riferito al ritorno vittorioso nel porto di Messina, avvenuto il 2 novembre 1571,  della Flotta posta al Comando del figlio di Carlo V ed ha quindi presentato la Rete Internazionale “Sulle Rotte di Lepanto”, costituita da 15 città appartenenti a cinque Paesi dell’Unione Europea, unite oggi nel comune intento di promuovere l’incontro tra i popoli del Mediterraneo, proprio partendo dal grande scontro della Battaglia di Lepanto.

Lo squillo di trombe, ha quindi annunciato il Corteo Storico che ha fatto ingresso nel Santuario, con in testa l’Arcivescovo del tempo Mons. Retana (Pippo Castorina), lo Stratigò (Nunzio Barbera) i sei Senatori (Pippo Oliveri, Gabriele Schifillidi, Nino Prisa, Filippo Cavallaro, Orazio Badia e Tanino Frazzica) e un folto numero di alabardieri e tamburini, cui è seguito l’ingresso dello scultore carrarese Andrea Calamech, interpretato da Umberto Costa, che ha ricevuto dallo Stratigò l’incarico di progettare e realizzare la via Austria (oggi via Primo Settembre), il Monumento a Don Giovanni d’Austria e la statua della Madonna della Vittoria,attualmente posizionata sulla guglia del Santuario, a ricordo della fortunata impresa di Lepanto.

7. Santuario di Montalto, targa del 1924 (foto Pippo Lombardo)In conclusione, l’Arch. Nino Principato ha affascinato i presenti nel racconto delle mirabili opere del Calamech realizzate nella nobile città di Messina.

Per l’occasione, il MASCI ha riportato alla luce l’antica lapide, affissa nel Santuario, datata 1924, intitolata alla Madonna delle Vittorie e allo storico Colle della Caperrina.

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