“Dov’era il no, faremo il sì”: i candidati siciliani di Potere al Popolo! (video)

Lontani dal populismo ma tutti accomunati dalla voglia di portare al Parlamento le problematiche quotidiane che accomunano lavoratori, giovani, donne e fasce più deboli della società. Con un programma che varia dalla sanità, al mondo della scuola, alla finanza, all’economia e all’Europa hanno le idee chiare: tornare a una politica fattiva, progredendo, però, con il modificarsi di tempi in cui il potere non da voce ai più.

Potere_Al_Popolo2I candidati siciliani di Potere al popolohanno presentato il loro programma questa mattina nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Al plurinominale Camera i candidati sono: Andrea Abbate, (candidato anche all’uninominale) studente in giurisprudenza e attivista, Samanta Cinnirella, educatrice in un convitto (candidata anche all’uninominale), Placido Giordano, artigiano, Stefania Zingale, studentessa universitaria. Al collegio uninominale (Camera) di Barcellona Pozzo di GottoFabio Cannizzaro, docente; all’uninominale di EnnaGaspare Di Stefano, psicologo operaio. Per il Senato, Sicilia Occidentale (plurinominale)Luca Cangemi, docente, Annalaura Russo, infermiera, (candidata anche all’uninominale), Santino Bonfiglio, insegnante in pensione, Eveline Amari, insegnante.

“I nostri candidati non rappresentano un ceto ma sono persone che agiscono collettivamente senza capi e volendo portare al governo la voce di chi soffre – ha spiegato Daniele David, segretario Fiom-Cgil che ha presentato i candidati – Quello che facciamo è quello che diciamo, dando centralità al lavoro, agli studenti e ai migranti”.

La lista Potere al popolo! ha scelto i candidati attraverso assemblee pubbliche proprio per dar modo ai cittadini di scegliere direttamente i futuri rappresentanti. La maggior parte dei candidati, inoltre, vanta nel curriculum politico un iter di impegno sociale a favore dei diritti dei cittadini. Fra i punti del programma anche la riduzione delle spese militari, lo IUS SOLI e l’abolizione di Jobs Act e Legge Fornero, con il ripristino dell’articolo 18. (Mar.Pa.)

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