Messina, muore agente della scorta di Antoci: la Procura di Patti apre una inchiesta

E’ giallo nel messinese sulla morte di Tiziano Granata, 42 anni, poliziotto, agente di scorta di Giuseppe Antoci, l’ex Presidente del Parco dei Nebordi sfuggito a un agguato mortale. L’uomo è stato trovato senza vita nella sua abitazione di contrada Sant’Anna tra Brolo e Gliaca di Piraino. Non si conoscono i motivi del suo decesso. Per chiarire le cause di morte – come spiega l’Adnkrons – la Procura di Patti ha aperto un’inchiesta.

Granata era l’uomo che aveva sventato l’agguato all’allora presidente del Parco dei Nebrodi Antoci. Era in servizio al commissariato di Sant’Agata Militello: «Sono letteralmente sconvolto dalla notizia della prematura morte di Tiziano Granata – commenta Giuseppe Antoci, responsabile nazionale Legalità del Pd ed ex Presidente del Parco dei Nebrodi -. Granata è stato un eccellente servitore dello Stato a cui va il pensiero mio e quello della mia famiglia. Rimarrà sempre nei nostri cuori la gratitudine nei suoi confronti per aver, insieme al vicequestore Manganaro e agli uomini della scorta, fatto in modo, con il suo coraggio e sprezzo del pericolo, che io potessi ritornare a casa dalla mia famiglia sano e salvo»

Tiziano Granata guidava la macchina su cui viaggiava il dirigente del commissariato di Polizia che nel maggio 2016 aveva aperto il fuoco contro i malviventi che avevano organizzato un agguato, non riuscito, all’ex Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Già da tempo sottoposto a tutela per le minacce che aveva subito in seguito ai protocolli di legalità messi in atto per evitare la concessione di ampie zone di pascoli alla mafia, Antoci nel 2016 era sfuggito ad un agguato in piena regola avvenuto sui Nebrodi tra Cesarò e San Fratello. Erano da poco passate le due quando la macchina di Antoci, di ritorno a Santo Stefano di Camastra da una manifestazione a Cesarò, era stata bloccata lungo i tornanti di montagna da alcune grosse pietre poste deliberatamente sulla carreggiata per fermare il corteo. A salvarlo il dirigente del commissariato che si trovava nell’auto davanti e che scortava Antoci di ritorno da un convegno. E quell’auto era guidata dall’agente morto nella sua abitazione e sui cui ora si cerca di fare luce.

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