Elezioni 2018, come si vota il 4 marzo: la scheda elettorale non va inserita direttamente nell’urna

Domani si vota per eleggere i nuovi membri della Camera e del Senato. Per la prima volta dal 2006 si vota con una nuova legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum bis, che ha introdotto un sistema misto fra uninominale e proporzionale e ha cambiato i collegi.

Dove si vota
Nelle sezioni elettorali del proprio Comune di residenza. Le sezioni sono indicate sulla tessera elettorale e ogni Comune può fornire maggior informazioni sulle proprie sezioni.

Quando si vota
Dalle 7 alle 23. Solo domani, domenica 4 marzo. A differenza di altre elezioni politiche, i seggi non saranno aperti di lunedì.

Chi può votare
Per la Camera può votare chiunque abbia compiuto 18 anni entro il 4 marzo; per il Senato può votare chiunque abbia 25 anni, sempre entro il 4 marzo. Gli elettori per la Camera sono più di 46 milioni, quelli per il Senato poco meno di 43 milioni. Gli italiani all’estero hanno già votato: avevano tempo fino al primo marzo.

Cosa serve per votare
Soprattutto un documento d’identità: la carta d’identità o un documento con fotografia, anche se scaduto, o una tessera di riconoscimento di un ordine professionale, purché con fotografia. Serve poi la tessera elettorale: chi l’ha persa potrà chiederla oggi o domani agli uffici comunali competenti. Il sito del ministero dell’Interno dice che saranno aperti dalle 9 alle 19.

Com’è fatta la scheda
Il nuovo sistema misto, proporzionale e maggioritario, e prevede che il Parlamento venga eletto in due modi diversi ma collegati: un modo viene chiamato “uninominale” e un modo viene chiamato “proporzionale”.“Uninominale” vuol dire che in ogni collegio le coalizioni o i partiti candidano una sola persona, e chi prende più voti tra le persone candidate (basta un solo voto in più) ottiene un seggio; “proporzionale” vuol dire che più seggi in un collegio vengono invece divisi in modo proporzionale ai voti presi dalle coalizioni o dai partiti. Circa un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto in confronti diretti nei collegi uninominali, e i restanti due terzi saranno eletti col sistema proporzionale.

Ogni scheda sarà divisa in un certo numero di aree separate tra loro, corrispondenti a ciascun partito o coalizione. All’interno di ogni area ci sarà in testa uno spazio rettangolare con un unico nome: è il candidato scelto da ogni coalizione – o partito – nel collegio uninominale. Siccome all’uninominale ogni coalizione deve presentare un solo candidato, può capitare che nel vostro collegio non ci sia il candidato del vostro partito preferito, ma quello scelto dalla coalizione a cui appartiene.

Sotto lo spazio rettangolare ci saranno una serie di caselle con un simbolo di partito e un certo numero di nomi, dai due ai quattro. Sono le singole liste dei candidati dei partiti che formano la coalizione, che a sua volta sostiene il candidato di cui sopra; i nomi sotto al simbolo sono i nomi dei candidati di quel partito nella parte proporzionale. La scheda per la Camera dei deputati è rosa, la scheda per il Senato è gialla, ma sono fatte allo stesso modo: questa, per esempio, è una sezione della scheda del collegio Lombardia 1-14 per la Camera.

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