Tangenti per la Siracusa-Gela, sei arresti a Messina: tra loro il presidente del consiglio di amministrazione della Cosige Scarl e il vicepresidente del Cas Nino Gazzara

Il gip di Messina Salvatore Mastroeni ha disposto, su richiesta dei P.M. della Procura Ordinaria di Messina Alessia Giorgianni e Rosanna Casabona, l’arresto di 6 persone tra cui Duccio Astaldi (nella foto a sinistra), presidente del consiglio di gestione della Condotte spa, impresa italiana leader nel settore delle costruzioni, il presidente del consiglio di amministrazione della COSIGE Scarl Antonio D’Andrea e l’ex capo della segretaria tecnica dell’ex governatore siciliano Rosario Crocetta, Stefano Polizzotto. Sono coinvolti in una inchiesta su una presunta tangente per i lavori di realizzazione di tre lotti dell’autostrada Siracusa-Gela. La misura cautelare e’ stata emessa anche nei confronti del funzionario del Consorzio Autostrade Siciliano Gaspare Sceusa.

L’indagine, che nasce da una segnalazione alla procura della città dello Stretto da parte del Tar, a cui avevano fatto ricorso le ditte escluse dalla gara di affidamento dei lavori (la  Tecnis spa e Sics spa), è stata coordinata dal procuratore di Messina Maurizio De Lucia. Le accuse formulate dalla Procura di Messina sono, a vario titolo, di turbata liberta’ degli incanti, abuso d’ufficio e corruzione, commessi tra il 6.3.2014 ed il 5.11.2015.

Astaldi, D’Andrea, Polizzotto e Sceusa sono agli arresti domiciliari. In carcere il finanziere Nicola Armonium e Antonino Gazzarra, vicepresidente del Cas.

Sono coinvolte nell’indagine anche altre cinque persone: Pietro Mandanici, Sebastiano Sudano, Antonino Recupero e Corrado Magro. Indagato anche Maurizio Trainiti, direttore generale pro-tempore del Cas.

Il Consorzio Autostrade, solo una settimana fa, è stato al centro di un’altra inchiesta della procura di Messina che ha ipotizzato a carico di Sceusa, tra gli altri, il reato di disastro ambientale per i lavori di messa in sicurezza del tratto dell’autostrada Messina-Catania interessata dalla frana di Letojanni. 

“L’esito della procedura di gara era stato determinato da condizionamenti esterni riconducibili ai vertice del CAS ed a consulenti dell’impresa CONDOTTE, collegati ad ambienti politici ed amministrativi della regione siciliana” secondo gli inquirenti che hanno appurato delle anomalie nello svolgimento dei lavori della sub-commissione composta da dirigenti e consulenti del CAS e presieduta dal dirigente del CAS e RUP del procedimento, ing. Gaspare Sceusa. La sub-commissione aveva valutato positivamente le giustificazioni della RTI Condotte D’Acqua Spa (mandataria) e Cosedil Spa  (mandante) che aveva ottenuto il maggior punteggio, e conseguentemente il Consiglio Direttivo del CAS  affidava l’appalto alla RTI con contratto stipulato in data 17.07.2014 (per un valore dichiarato di € 289.560.523).

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