Tragedia Sansovino: in sei a processo, tra cui la compagnia Caronte&Tourist Isole minori

Dovranno comparire il prossimo 18 giugno dinanzi al Gup Simona Finocchiaro, per difendersi dalle accuse di “negligenza, imprudenza e imperizia” contestate dalla Procura ai sei gli indagati per il tragico incidente sulla nave Sansovino, avvenuto il 29 novembre 2016 al molo Norimberga del porto di Messina, nel quale persero la vita, intossicati, i tre marittimi Cristian Micalizzi, di Messina, Gaetano D’Ambra, di Lipari, e Santo Parisi, di Terrasini.

La Procura di Messina ha depositato dopo un anno e quattro mesi di indagine,  la richiesta di rinvio a giudizio per, a vario titolo, omicidio colposo e violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.

Indagati  Luigi Genghi, armatore della motonave Sansovino; Salvatore Virzì, comandante della nave; Domenico Cicciò, ispettore tecnico della società Caronte&Tourist Isole Minori; Fortunato De Falco, direttore di macchina; Giosuè Agrillo, Dpa (Designated Person Ashore) della società di gestione “Seastar Shipping Navigation Ltd”, deputata al controllo e alla verifica della corretta attuazione delle procedure previste dal manuale di gestione della sicurezza a bordo della Sansovino. Infine la società Caronte&Tourist Isole minori spa ( con Vincenzo Franza come legale rappresentante).

Nella richiesta di rinvio a giudizio i pm della procura di Messina Federica Rende, Marco Accolla e Roberto Conte hanno messo in evidenza come le tre vittime erano “privi dei necessari strumenti di protezione indispensabili per l’ingresso in spazi chiusi e confinati (autorespiratore, cintura di sicurezza e rilevatore di gas)”.

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