Riduzione TARI: il consiglio poteva approvare la delibera, attacco ad Accorinti solo speculazione

Guido Signorino

Continuano le polemiche su quanto è accaduto la notte di Pasqua in consiglio comunale. Con una nota semplice e diretta per far chiarezza interviene l’Assessore Guido Signorino che contrariamente al caos imperversato in questi giorni, spiega definitivamente perché il consiglio comunale avrebbe potuto approvare la riduzione della TARI anche senza la presenza del Sindaco Renato Accorinti in aula. Di seguito la nota integrale:

“Sulla mancata approvazione della delibera sulla TARI è utile precisare qualcosa:
1) Il Sindaco è stato colto da malore (brusco calo di pressione e perdita di equilibrio) dopo l’incontro coi cittadini che si era tenuto dalle 18,30 nella piazza di Ganzirri quando, con l’autista, stava rientrando a Messina per raggiungere il Consiglio; le speculazioni sulla sua assenza sono respinte al mittente.
2) L’assessore Ialacqua, che alcune fonti hanno dato per assente, ERA PRESENTE IN AULA, dove è intervenuto sulla delibera e sul famigerato emendamento (informarsi, prima di informare).
3) Con l’assessore Ialacqua erano presenti il dirigente ai Tributi e il dirigente all’Ambiente e Sanità.
4) La proposta era munita di tutti i pareri tecnici adeguati e sufficienti.
5) L’emendamento ripeteva un ritornello vecchio di quattro anni: ogni anno alcuni consiglieri chiedono di stornare dalla delibera il “Piano Economico e Finanziario” (PEF) del servizio, e ogni anno i dirigenti chiariscono la necessità di deliberare anche su questo aspetto, che ne costituisce la base economica e che va necessariamente allegato alla delibera. Tutte le precedenti delibere TARI contengono il PEF in allegato e non sono state né impugnate né annullate.
6) Il dirigente ai tributi è per decreto del Sindaco sostituto del Ragioniere Generale (aspetto chiarito dal Vicesegretario all’aula). I dirigenti presenti potevano dunque esprimere ogni eventuale e necessario parere contabile, tecnico e giuridico.
7) Il parere del Collegio dei Revisori sull’emendamento non era dovuto: il precedente parere chiariva già che il Consiglio Comunale è competente per il PEF. Inoltre l’emendamento non modificava in alcun modo i contenuti contabili della proposta; qualora lo avesse fatto, i pareri dei dirigenti presenti sarebbero stati completamente sufficienti.
8) Emendamento e delibera, dunque, potevano essere votati senza necessità di alcun ulteriore parere dei Revisori.

Si comprende il disappunto e il disagio dei Consiglieri per un atto importante che, ancora una volta, arrivava appena in tempo per essere votato. Si dà atto della responsabile presenza di 21 consiglieri che hanno garantito il numero legale. Non può non dirsi, però, che la procedura era legittima e che il Consiglio aveva ogni possibilità di votare la delibera, anche con emendamenti. Non si ritiene corretto speculare sulla salute del Sindaco, né scrivere cose infondate senza sottoporle a prudente e doverosa verifica. Si ritiene corretto e doveroso dar conto delle condizioni effettive e di diritto entro cui si svolgevano i lavori del Consiglio”.

La Giunta, che aveva rassicurato in una nota prima di tutto la cittadinanza sul fatto che ci sarà la riduzione della tassa sui rifiuti, ammette il ritardo con cui si è messo a punto l’atto ma sottolinea che, comunque, il consiglio era regolare e si sarebbe potuto procedere alla votazione. Fatta chiarezza, quindi, sulla legittimità delle procedure diventa chiara, allora, la strumentalizzazione politica soprattutto di quei consiglieri che hanno attaccato il Sindaco e deciso di non votare la delibera perché impegnato a Ganzirri. Renato Accorinti, comunque, aveva annunciato che avrebbe presenziato alla seduta – come abbiamo spiegato anche noi presenti a Ganzirri – ma che è stato poi colto da malore. Ma la presenza o meno di Renato Accorinti non avrebbe influito sul consiglio comunale proprio perché vi erano, come ha spiegato Guido Signorino, tutte le altre figure fondamentali per esprimere legittimamente il voto.

Argomenta diversamente la consigliera Antonella Russo che avrebbe voluto il Sindaco Renato Accorinti presente in aula per presentare l’emendamento da lui proposto. Scrive su fb infatti: “Il proponente deve illustrare la delibera, lo dice il regolamento, e da quel momento decorrono 10 minuti per la presentazione di emendamenti. Il proponente ieri era il Sindaco Accorinti che, poiché assente, non poteva illustrarla, avrebbe dovuto delegare per iscritto un assessore, sempre secondo regolamento, ma ieri non è stato fatto. Quindi si è verificata la prima irregolarità che è conseguente alla mancata illustrazione di una delibera all’aula; peraltro quella di ieri era in scadenza ed il consiglio era stato convocato in via urgente e straordinaria dal sindaco con richiesta della sera precedente. Vista l’assenza sia del firmatario che del proponente, sono stata io a proporre un emendamento nel quale chiedevo la possibilità di votare solo il piano tariffario della Tari, che prevedeva una sia pur minima riduzione della tariffa, e non anche il piano tecnico finanziario, atteso che gli stessi revisori avevano attestato che i dati ivi inseriti non erano nè di loro competenza, nè dello stesso consiglio comunale. Ebbene, nemmeno sull’emendamento si è potuti proseguire perché in aula mancavano anche il dirigente competente ed i revisori dei conti per l’emissione dei loro pareri. Motivo per il quale non era possibile votare l’emendamento e, conseguentemente, anche la delibera. Ora: tutti possono dire tutto, e criticare chi si vuole. Io ho riferito dei dati di fatto incontestabili”. (Mar.Pa.)

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