Casa Serena ultimo atto, gli ex-dipendenti reintegrati gradualmente nella struttura e impiegati con i PAC

di Marina Pagliaro – Nessuno perderà il posto di lavoro. Un doppio accordo è stato raggiunto fra l’Assessorato per le Politiche sociali e gli ex dipendenti di Casa Serena, diventati, poi dal 2014 lavoratori impiegati per altri servizi con la 328. Grazie alla delibera di Giunta, a cui è stata allegata la graduatoria dei nomi, gli ex lavoratori di casa Serena verrano integrati nella struttura dall’ente gestore man mano che si libereranno i posti a disposizione per quiescenza o dimissioni del personale attualmente attivo. Nei bandi per gli operatori SADA ADI, disponibili grazie ai fondi PAC, i dipendenti avranno, invece, un atto di indirizzo specifico che favorirà la priorità del loro impiego rispetto agli altri richiedenti.

A infuocare gli animi degli ex-dipendenti di Casa Serena la recente nuova assunzione di 4 operatori che non rientravano nel personale “storico” licenziato nel luglio 2013 quando l’ex commissario Croce decise di chiudere Casa Serena per metterla in sicurezza. Un caso presunto di conflitto di interessi soprattutto perché due di questi operatori sarebbero rispettivamente sorella e cugina di una consigliera comunale. Intanto l’1 Aprile è andato in quiescenza un lavoratore di Casa Serena ma l’ente, attualmente gestito da Gianluca Busacca, figlio di Giuseppe Busacca, non ha ancora attinto dai lavoratori storici nel rispetto della delibera dell’Amministrazione. L’Assessora Nini Santisi, insieme al Dirigente Domenico Zaccone, al Sindaco Renato Accorinti e al vice sindaco Gaetano Cacciola, che stanno gestendo la mediazione fra l’ente e gli ex dipendenti, hanno già annunciato di avviare delle verifiche per assicurarsi che la coop. Genesi rispetti la delibera. Gianluca Busacca, infatti, nega di essere a conoscenza del pensionamento di Giacomo Calabrò che ha consegnato già tutta la documentazione sia a Casa Serena che all’INPS.

Il protocollo firmato con l’allora Assessore Mantineo e con i sindacati CGIL, CISL, UIL e ORSA doveva salvare gli storici 40 dipendenti riassorbendoli a Casa Serena dopo la fine dei lavori alla struttura. Lavori che sono stati ultimati – anche se manca il verbale ufficiale di consegna dei lavori – ma alla fine dei quali nessuna reintegrazione del personale è stata messa in atto dal presidente Giuseppe Busacca anche perché il protocollo non è stato ratificato dal Dipartimento perché ritenuto privo dei requisiti giurisdizionali per poter essere accettato.

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