Sicilia: De Luca (M5S), no a tagli al Vittorio Emanuele Messina

“Solo una politica ‘miope’ e incapace di individuare i settori strategici su cui investire per rimettere in moto l’economia della Sicilia può decidere di azzerare i fondi ai teatri”. Lo dice il deputato regionale del M5S Antonio De Luca, che ha predisposto un emendamento al Bilancio, che prevede di stanziare 600 mila euro al teatro Vittorio Emanuele di Messina.

Per l’ente lirico della città dello Stretto, infatti, il contributo di 3 milioni 790 mila euro, previsto in finanziaria dal Governo, infatti, ha subito una decurtazione di 885 mila euro. “Già la scorsa settimana – aggiunge De Luca – il Governo, come se nulla fosse, ha provato a far passare in commissione Cultura dell’Ars un emendamento ‘mannaia’ che taglia la spesa per i teatri, le grandi orchestre, il welfare egli Ersu, riducendolo di 80 milioni in meno rispetto a quanto previsto nell’ultima legge di stabilità. Siamo riusciti a stopparlo, votando contro. I tagli contenuti nell’emendamento governativo riguardano non solo gli enti lirici siciliani, le istituzioni culturali, il Fondo unico regionale per lo spettacolo (Furs) e gli Ersu, ma anche i centri antiviolenza, i consultori, le vittime delle criminalità e delle estorsioni”.  Per il M5S “il Governo agisce in modo schizofrenico”.

“Mantenere questa linea – afferma la capogruppo del M5s all’Ars Valentina Zafarana – significa decretare l’ennesimo calvario per le più importanti istituzioni culturali, pubbliche e private. La commissione Cultura ha presentato emendamenti importanti all’unanimità, che mirano a garantire le somme necessarie al funzionamento degli enti. Ci auguriamo che la commissione Bilancio rimedi a questo scempio, e che tutto ciò venga archiviato come una provocazione”.  Sui tagli all’ente lirico della città dello Stretto, De Luca aggiunge: “Vorremmo capire che senso hanno le politiche degli annunci in una terra martoriata dalla piega della disoccupazione e della precarietà. Perché il Governo illude i precari del teatro Vittorio Emanuele di Messina, ad esempio, parlando di stabilizzazione, quando in finanziaria si operano tagli che non solo rendono impossibili le assunzioni a tempo indeterminato degli orchestrali, ma  rischiano di compromettere persino il cartellone della stagione estiva?”.

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