Barrile e Lo Re contro Duca: “Polemica strumentale, non è questa campagna elettorale!”

Emilia Barrile

“Fino a questo momento sono rimasta volutamente in silenzio e dopo questa mia ritornerò a tacere sull’argomento, perché la campagna elettorale deve vertere su ben altro”, così la Presidente del Consiglio comunale e candidata sindaco nella lista LeAli-Progetto per Messina, Emilia Barrile. “Ho seguito sia la trasmissione Malalingua, andata in onda ieri sera, che ha letto la nota diffusa da Arcigay sulla candidatura di Paola Lo Re. Leggere di becera e violenta strumentalizzazione mi indigna fortemente. Il Presidente Duca ben conosce la mia posizione su determinati temi sociali rispetto ai quali, da anni, mi batto affinché si diffonda una seria cultura dell’uguaglianza (io non parlo di rispetto della diversità. Ritengo che tutto quanto sia lecito e rispettoso di se stessi e degli altri rientri nei parametri di normalità. Punto!) . Dallo stesso Rosario, mi stupisce aver letto e sentito frasi di attacco e di rivendicazioni sulla supervisione e la vigilanza. Ma di cosa? Paola è un’amica che conosco da oltre quarant’anni e del cui sostegno mi avvalgo con enorme orgoglio”.

“Basta guardare bene la cronologia delle condivisioni sui social attraverso i quali è stato dato l’annuncio della mia candidatura: io il martedì ho voluto esternare ai miei amici il piacere di questa mia scelta. Il giorno dopo, 25 aprile, Emilia ha condiviso quanto da me postato, veicolando, vista la festa istituzionale, un messaggio sul significato di libertà e liberazione. Libertà da pregiudizi e condizionamenti. Ho inoltre voluto fare delle pubbliche dichiarazioni -riprese dalla stampa- perché come ho già detto non sono stupida e mi aspettavo che la questione avrebbe suscitato interesse o curiosità. E proprio ond’evitare strumentalizzazioni di qualsiasi genere, ho ritenuto di dire pubblicamente la mia prima che qualcun altro parlasse in mia vece. Ringrazio Rosario Duca per aver voluto prendere le mie parti, ma lo invito a controllare quando e come sono state dette le cose: sono stata io a fare annunci e rendere pubblica la mia identità. Ringrazio Emilia per l’appoggio e il sostegno di questi giorni e per quello che, come sempre, so che continuerà a darmi. E prego sinceramente tutti di mettere una pietra sopra questa faccenda. Adesso condurrò la mia campagna elettorale promuovendo il mio nome e le mie battaglie, che riguardano anche la mia conoscenza di cosa siano le discriminazioni. Un dramma che vivono molti cittadini, giovani e non. Pensiamo forse che nella logica di una politica sociale non sia essenziale introdurre nelle scuole dei programmi di educazione che scongiurino atti di violenze e bullismo? Di proposte simili mi voglio fare portavoce, perché so cosa sono. La diversità è negli occhi di chi guarda. La mia condizione di trans è un fatto, come ho già detto, e non enunciarla equivale a  nascondere una realtà. Non avremmo dovuto dirlo? E perché? Nella descrizione biografica di Emilia non c’è forse scritto che è una mamma, una nonna e una moglie? In quella di tanti altri non si fa riferimento ad aspetti personali? Sono questi che ci connotano alla gente per quello che siamo e che siamo in grado di comprendere”, conclude la Lo Re.

“L’uso strumentale dell’immagine di Paola sta arrivando da altre parti e non posso tollerare che per attaccare me e la mia campagna elettorale si nuoccia a lei, rendendola fulcro di una polemica sterile. Non se lo merita. Personalmente non ci tornerò più, ma questo è quanto dovevo a me stessa ed a Paola”, chiosa Emilia Barrile.

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