Amministrative, il programma marino del candidato a cinque stelle Gaetano Sciacca

Recuperare il rapporto millenario fra Messina e il suo mare. Un legame fatto di Miti, storia, folclore e tradizioni popolari che può e deve divenire il punto di partenza per il rilancio del turismo e dell’economia cittadina. È la riqualificazione del territorio il centro focale del programma politico di Gaetano Sciacca: un progetto strettamente correlato allo sconfinato patrimonio naturale e paesaggistico della città, che va valorizzato mettendo “in rete” le nostre unicità geografiche e culturali.

«Messina – spiega il candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle – possiede una ricchezza ambientale con pochi eguali al mondo. Abbiamo la fortuna di vivere in uno scorcio di terra con caratteristiche paesaggistiche assolutamente peculiari, con uno dei litorali più estesi e variegati d’Italia e un polmone verde incontaminato a ridosso dell’abitato che deve essere tutelato. Per questo è fondamentale innanzitutto proteggere l’habitat naturale, mettendo il territorio al riparo da cementificazioni selvagge e speculazioni edilizie, per poi delineare un progetto sinergico di rilancio che possa creare un indotto, favorendo la crescita dell’occupazione e del turismo stanziale»

Sei, in particolare, i punti focali del progetto pentastellato inerenti la valorizzazione delle bellezze paesaggistiche:

1) L’avvio dell’iter di candidatura per il riconoscimento della parte sommersa dello Stretto di Messina fra i siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Un’idea, portata avanti e poi abbandonata dall’Amministrazione in carica, che va totalmente ripensata e rilanciata. Alla base del proposito c’è il grandissimo patrimonio dei fondali dello Stretto, che con le loro tipicità geomorfe, la fauna e i numerosissimi relitti sepolti, risalenti a diverse epoche storiche, costituiscono un vero e proprio “Museo naturale diffuso”, la cui salvaguardia può fare da volano a quella dell’intero litorale.

2) La creazione di un itinerario turistico sul mare, con escursioni guidate e tour naturalistici a bordo delle Feluche o di altre imbarcazioni tipiche, guidando crocieristi, turisti e abitanti alla riscoperta della millenaria tradizione marinaresca di Messina e delle sue eccellenze naturalistiche, enogastronomiche e artigiane.

3) Il risanamento e la bonifica dei litorali, con l’eliminazione delle barriere architettoniche e degli scarichi fognari. L’obiettivo è quello di restituire alla città il suo affaccio a mare, soprattutto nelle tante aree della zona sud in cui l’accesso all’arenile è precluso

4) Un waterfront “sostenibile”, che non può prescindere dalla riapertura della Fiera, dalla riqualificazione della stazione marittima e dalla bonifica della Zona Falcata. Quest’ultima, in particolare, in attesa di progetti a lungo termine, va immediatamente restituita alla fruizione degli abitanti, che hanno il diritto di riappropriarsi di un luogo simbolo della grande Storia di Messina.

5) La messa in sicurezza e la manutenzione del Pilone di Torre Faro, lasciato da anni alla mercé dell’abbandono: un atto dovuto ma anche propedeutico a una futura messa “a reddito” della struttura. Il Pilone va innanzitutto reso sicuro e quindi fruibile, nell’ottica di un progetto complessivo di recupero e valorizzazione, con la creazione di una “piazza nel cielo sospesa fra i due mari”.

6) L’ideazione di un “percorso del Mito” che racconti le leggende, le epopee e la grande tradizione letteraria della città (da Colapesce a Scilla e Cariddi, da Omero ad Horcynus Orca) tramite un circuito diffuso di opere d’arte, piccoli musei, installazioni e festival tematici.

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