“L’amante silenzioso” di Clara Sánchez: la rivoluzione di una donna in cerca di se stessa

Di Clarissa Comunale – Lunedì 18 giugno presso l’aula magna dell’Università di Messina è stato inaugurato il ciclo “Leggere il Presente”, in collaborazione con l’Accademia Peloritana dei Pericolanti e TaoBuk, festival internazionale del libro, la cui VIII edizione sarà avviata a Taormina sabato 23 giugno.
Primo incontro con Clara Sánchez e il suo ultimo romanzo L’amante silenzioso (tr. E. Budetta, Garzanti, 2018, €18,90), una delle autrici più amate nel panorama letterario contemporaneo, che vanta oltre due milioni di copie vendute, per un successo che si è affermato e consolidato nel tempo.
Antonella Ferrara, direttore artistico di TaoBuk, ha evidenziato non solo l’importanza di tale incontro, che funge da anteprima ad una rassegna letteraria che si concentrerà a Taormina dal 23 al 27 giugno sul tema delle rivoluzioni, ma anche il rapporto di elezione con l’Università di Messina, che viene oggi confermato.
“La scrittura di Clara Sánchez – dichiara Ferrara – è una delle mie preferite e rivela il cambiamento quale riflessione intima: indagine letteraria e moti dell’anima”.
A dialogare con l’autrice spagnola, la giornalista Lucia Gaberscek, la quale ha descritto l’ultima fatica di Sánchez, quale un mix tra “verità, amore, intrigo e tanta Africa. È un ritratto magistrale dell’uomo contemporaneo, che va alla ricerca della felicità, che è sempre altrove”.
Il viaggio intrapreso dalla protagonista Isabel in Africa porterà delle vere e proprie rivoluzioni nella sua vita, entrando in contatto anche con una setta spiritica, attraverso la conoscenza di Ezequiel. Non a caso, infatti, il romanzo si apre con una citazione da Cesare Pavese: «Chi non si salva da sé non lo salva nessuno. Il tentativo di Isabel di salvare se stessa è immerso nell’immagine di un’Africa fin troppo esotica, e ricca di dualismi, in cui si contrastano le ricchezze diplomatiche e materialiste contro la miseria e l’estrema condizione di precarietà economica degli strati sociali più disagiati.
Ma il focus per Clara Sánchez rimane sui caratteri dei suoi personaggi, che sono “luce della libertà personale. Vivono per la libertà dei sentimenti. Il paesaggio incontaminato in cui sono inseriti è solo una cornice per raccontare, invece, le persone autentiche. Nessuna immagine stereotipata, ma, grazie anche alla mia esperienza personale in occasione di una mia visita proprio in Kenya, ho conosciuto persone dal grande spirito imprenditoriale. L’Africa che preferisco è quella della gente solare, altruista”.
L’amante silenzioso è un romanzo che parla soprattutto d’amore, in perfetto stile dell’autrice spagnola. La delicatezza e il ritmo narrativo scandiscono una storia che pagina dopo pagina tenta di svelare le anime di ogni personaggio, anime che spesso di ritrovano ad occultare o a travestire se stessi. Un tema molto importante che si squaderna nel racconto di Isabel è, infatti, la partecipazione a sette spiritiche. “Spesso si cade in questa trappola – ha spiegato Sánchez – per la necessità di essere accettati in un gruppo o per trovare un rifugio sentimentale. Le sette, che seguono logiche primitive, hanno la capacità di trionfare perché approfittano della debolezza e della fragilità degli altri”. Tematica che si collega anche al maltrattamento delle donne, quelle donne che secondo l’autrice spagnola, “hanno vergogna di dire che non sono amate”.
In una società dedita allo spasmodico raggiungimento del successo, dunque, l’uomo contemporaneo non fa altro che costruire un’immagine di sé come gli altri la pretendono: “la posta in gioco – ha sottolineato Sánchez – è tra essere e apparire. La nostra società è schiava del successo, che è un vera e propria droga”.
Il romanzo, paragonato dalla stessa scrittrice all’Odissea, per la tematica del viaggio, descrive “una rivoluzione sentimentale e fisica. Ecco perché penso e creo la mia scrittura come un grande organismo, dove niente è premeditato, ma tutto nasce da sé”. Un piacere nel raccontare che non si stanca mai di rivolgersi ai solchi più profondi dell’anima.

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