I Negramaro a Messina e il loro “amore che torna” in tour in Sicilia

di Marina Pagliaro – È Per quel legame profondo che unisce i Negramaro alla Sicilia – ma in modo particolare a Messina – che la penultima tappa dell’Amore che torni tour stadi 2018 in riva allo Stretto è stato un vero successo. La band salentina, che di strada ne ha fatta dalla prima esibizione a Villa Dante dodici anni fa, ha conquistato ieri gli oltre 30 mila spettatori al Franco Scoglio. Un successo per il gruppo pop rock italiano che è entrato puntuale in scena sugli accordi di Fino all’imbrunire scaldando gli animi grazie non soltanto all’atmosfera magica dello stadio – che loro riempiono ormai in tutta Italia a meno di 20 anni dal loro esordio – ma anche alla scenografia psichedelica, vero contorno elettronico al concerto. Ti è mai successo La prima volta completano la prima trilogia del nuovo album di una band che non si limita soltanto a fare coreografia, con led, proiezioni e laser mapping, ma che ha voluto esprimere in musica e parole il tributo alla Sicilia e ai siciliani.

Con Estate, uno dei primi successi che lanciò i Negramaro su scala nazionale nel 2005, si conclude una prima parte di live, dopo di che “si comincia a fare sul serio”: avvisa Giuliano Sangiorgi. La star del gruppo che ha rinnovato la musica italiana, con le chitarre di  Emanuele Spedicato, il basso di Ermanno Carlà, la batteria di Danilo Tasco, il programmino di Andrea Mariano e il campionatore di Andrea De Rocco, non smette mai di cercare la complicità del suo pubblico a cui consente di “duettare” per ogni lirica. E al grido di “Messina Sei tu la mia città” si comincia davvero a entrare nel vivo di un live a un tempo elettronico e soul che niente toglie alla magia delle melodie più lente e meno ritmiche del tour. Da Il posto dei santi Mi basta si arriva ad Amore che torni che sanciscono l’intro ai brani più noti. Un concerto che rivisita quasi tutte le melodie in chiave rock e che così non lascia prevalere, contrariamente agli album, soltanto l’inconfondibile voce di Giuliano, ma le trasformazioni di un gruppo che supera le crisi (come quella che si è verificata prima dell’uscita dell’ultimo album) e si presenta compatta al grande pubblico. Così Attenta assume connotazioni rock che sono poi base e anima di Parlami d’amore.

Sfoggia la sua poliedricità Giuliano Sangiorgi quando in acustica e a luci soffuse si inserisce a tutto tondo nel verso senso dato al live. Perché è con Per uno come me che diventa chiara l’urgenza dei Negramaro di prendere posizione politica nel dibattito attuale sulla migrazione testimoniando che “Il mare di Messina è il mare di tutti! – grida”. E dopo L’amore qui non passa è al pianoforte che Giuliano dà il meglio di sé. Prima di mantenere lo stile classico di una dolcissima Solo per te incanta con il tributo musicale al padre sulle note di Pezzi di te e di Basta così che suona soltanto a Messina: “Questo è per mio padre – spiega – Lui era di Messina e non potevo non farlo”, garantendosi la rinnovata fedeltà dei suoi fans. Solo per te e Solo 3 min concludono il momento piano del concerto che prosegue in elettro pop con SeiLo sai da qui Tutto qui accade.

Occhi lucidi per L’immenso colonna sonora di amori finiti che ascoltano commossi la più fedele riproduzione live di una delle liriche più famose di sempre dei Negramaro. Con Via le mani dagli occhi diventa protagonista davvero il pubblico che canta a squarciagola al posto di Giuliano quasi per tutto il brano, seguito ancora da Ci sto pensando da un po’. Dolce e spettacolare il tributo a Dolores O’Riordan che appare in foto sul maxischermo abbracciata a Sangiorgi in Senza fiato scritta con lei a quattro mani e la cui voce riecheggia per tutto lo stadio in playback, mentre il cantante neretino vola dall’alto del palco come fosse un angelo, cercando quell’angelo dei Cranberries volato via troppo presto.

Poi Meraviglioso di Domenico Modugno dà alla band la possibilità di ricordare il loro legame con la Sicilia. “Il primo premio lo abbiamo ricevuto qui – spiega Sangiorgi – E al di là di mio padre che era siciliano, siamo tutti e sei legati a questa terra e al nostro inizio in questo posto fantastico”. E poi, senza mezzi termini: “Io volevo ringraziarvi per la Sicilia che accoglie. Grazie per tutti i bambini che avete salvato”. L’ultimo scorcio del concerto diventa unione di acustiche e rock per Mentre tutto scorre Nuvole e lenzuola. “Il mare è di tutti!”, ripete Sangiorgi, salutando Messina e ringraziando, ancora una volta, per il calore ricevuto in una notte stellata in riva allo Stretto.

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