Diciotti, la nave del riscatto e del ricatto: la cronaca dello sbarco dei minori (video)

di Palmira Mancuso – Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha parlato di una “realtà devastante” a bordo della nave della guardia costiera Diciotti, dove da una settimana ormai sono bloccati, detenuti illegalmente per decisione di un ministro degli interni che oltrepassando qualsiasi prerogativa costituzionale prosegue una campagna elettorale permanente sulla pelle dei più deboli.

“Nessuna sfida alla politica – ha ribadito a Salvini –  per fare l’ispezione dovevo aprire un fascicolo per sequestro di persona e arresto illegale. Io non posso interferire nelle scelte operative dei ministri anche perché eventuali valutazioni penali sarebbero di competenza del Tribunale dai ministri” .

Un clima surreale quello che si respirava nel porto di Catania ieri sera, in attesa che sbarcassero i minori non accompagnati. Ventinove, individuati in quello che è diventato per l’occasione un hot spot galleggiante.

Il paradosso di una nave italiana, vanto della nostra marina, che ha subito l’onta di ordini disumani e che hanno spaccato il paese. Da tre giorni equipaggio e passeggeri di una nave militare italiana bloccati dal governo italiano in un porto italiano.

Nonostante i proclami e le minacce la nave non può essere rimandata in Libia, perché sarebbe una violazione di leggi italiane e del diritto internazionale. Questo lo sa bene Salvini a cui non importa la vita delle persone, ma alimentare lo scontro anche all’interno della sua stessa maggioranza dove la tenuta grillina è messa a dura prova, con Fico che comincia ad emergere come l’unica alternativa all’inadeguatezza pentastellata al potere.

Alle 21:45 ventisette ragazzi e due ragazze, a piedi nudi, hanno lasciato la Diciotti accolti, uno alla volta, dal personale della Croce Rossa: ” mi sono passati davanti a uno a uno – commenta Luigi D’Alife – dei bambini praticamente; stanchi, distrutti, devastati. Una cosa atroce. Come vedere chi su quella nave ci è rimasto, osservando tutta la scena immobile e probabilmentechiedendosi quando sarà il suo turno. Provo una grande rabbia.”

La rabbia del volontario della Croce Rossa è quella di chi ha raggiunto il molo, da Catania e da Messina: attivisti contro il razzismo, che continuano a rappresentare l’Italia del diritto, dell’accoglienza, del’umanità che questo governo leghista sta avvelenando nel cuore di molti, dei più disagiati in particolare.

I minori sono stati accolti in due centri a Catania, per gi alti è stata un’altra notte di attesa. Nella speranza che nelle prossime ore riescano ad essere liberati. Ma non saranno soli. Con loro gli italiani di cui essere fieri: gli uomini della guardia costiera, i magistrati coraggiosi, gli avvocati attenti, la gente che scende in piazza per chiedere l’apertura dei porti,  i politici come il parlamentare di Più Europa Riccardo Magi, che presidiano gli spazi di libertà. Io invece penso a quelli che stanno affrontando il mare in questi giorni e che non troveranno chi li soccorrerà.

Ecco le varie fasi dello sbarco di ieri che abbiamo seguito in diretta:

Il presidio antirazzista a cui hanno partecipato anche diversi messinesi, tra i quali l’avocato Carmelo Picciotto esperto in diritto dell’immigrazione:

A Catania per la Nave Diciotti anche il segretario nazionale del Pd Maurizio Martina: l’intervista

Il momento dello sbarco dei migranti minori che abbiamo commentato con Giorgia Linardi, portavoce della Ong Seawatch:

A sbarco concluso le parole del parlamentare di Più Europa, il radicale Riccardo Magi:

 

 

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