Il “governo degli italiani” vuole bocciare il bando per le periferie: 40 milioni in meno solo a Messina provincia

Una veduta dell'aula durante la votazione per l'elezione di componenti del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, Corte dei Conti e giustizia tributaria, Roma, 18 settembre 2013. ANSA/CLAUDIO ONORATI

Prima gli italiani resta uno slogan usato solo in chiave razzista. Quando si tratta di sostenere le economie locali, ecco che la realtà  è quella di un emendamento al cosiddetto Decreto Milleproroghe,  con il quale l’attuale Governo nazionale sta tentando di eliminare risorse stanziate per interventi ammessi a finanziamento dal ‘Bando Periferie’. Nella sola provincia di Messina, i comuni beneficiari sarebbero privati di almeno 40 milioni di euro. 

A tenere alta l’attenzione in vista dell’avvio della discussione alla Camera previsto la prossima settimana, denunciando quello che si profila come un danno  enorme per tutta la comunità messinese, “poiché ingiustamente privata di fondi necessari al proprio sviluppo economico e sociale”, l’on. Tommaso Calderone, del Gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars.

Da qui l’iniziativa promossa dal Deputato regionale: “Coinvolgere tutti i sindaci dell’area messinese, per attivare un’imponente contestazione, prima dell’approvazione definitiva in Parlamento”. Si ricorda che il Decreto Milleproroghe dopo il sì al Senato attende quello alla Camera”.

Se necessario – continua Calderone – mi farò promotore di iniziative che richiedono un deliberato del civico consesso. Inoltre, grazie alla spinta del Presidente Micciché, la stessa forma di protesta sarà intrapresa dal Partito in tutta la Regione. Ciò a cui stiamo assistendo è un atto i cui effetti saranno gravosi per i comuni in attesa dei fondi.

Il 4 Settembre prossimo, presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, sarà convocata l’ANCI Sicilia. Con una missiva inviata a tutti i Sindaci dei comuni del messinese, privati dei finanziamenti previsti dal Bando Periferie, l’on. Calderone chiede di unirsi alla sua protesta e deliberare una mozione di sostegno che per quella data sia di contestazione contro l’iniziativa del Governo e del Parlamento.

Un taglio di tale entità al Bando periferie per la riqualificazione delle aree più emarginate – conclude il Parlamentare siciliano – è una mortificazione per i cittadini e un danno per i Comuni in difficoltà, che speravano in preziose risorse per risollevare la china”.

Di seguito tutti i Comuni ammessi a finanziamento e i rispettivi importi progettuali.

Alcara Li Fusi (1.617.711,00); Forza D’Agro (338.751,65); Savoca (159,092,45); Falcone (1.000.000,00); San Salvatore di Fitalia (358.265.82); Naso (260.000,00); Barcellona Pozzo di Gotto (1.850.772,00); Basico (1.100,000,00); Frazzano (624.528,00); Tusa (1.100.000,00); Gualtieri Sicaminò (350.000,00); Mandanici (876.136,25); Furci Siculo (750.000,00); Gioiosa Marea (677.723,00); Antillo (130.000,00); Santa Teresa Riva (2.251.558,20); Mongiuffi Melia (1.000.000,00); Torrevova (999.965,50); San Pietro Patti (1.000.000,00); Terme Vigliatore (750.000,00); Limina (999.989,25); Longi (917.323,84); Castel di Lucio (1.440.000,00); Patti (958,000,00); Capo d’Orlando (940.347,05); Letojanni (2.695.000,00); Pace del Mela (980.000,00); San Marco d’Alunzio (1.290.000,00); Monforto San Giorgio (520.000,00); Valdina (679.500,00); Fiumedinisi (2.794.685,00); Librizzi (1.150.000,00); Granti (1.400.000,00); Mistretta (1.990.000,00); Mojo Alcantara (352.389,30); Caprileone (750.000,00); Torregrotta (915.000,00); Castroreale (1.990.000,00).

Ribattono i grillini con Valentina Zafarana: “Sulla questione dei fondi per le periferie relativi ai progetti locali occorre chiarezza. Il Governo – aggiunge – è dovuto intervenire in attuazione della sentenza 74 del 2018 della Corte costituzionale. E’ stato garantito il finanziamento immediato dei primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100. Ma in ottemperanza della sentenza, per gli altri sarà necessario valutare quali progetti abbiano davvero una funzione di rilancio delle periferie e quali no, fermo restando che le spese progettuali già sostenute dai Comuni verranno rimborsate”. “Il bando per le Periferie era stato finanziato dal precedente Governo – conclude – ma solo per metà dell’importo complessivo. Insomma mere promesse più che risorse vere messe a disposizione degli enti locali”.

A protestare anche la sinistra. “Acquisiamo il dato che per questo Governo le periferie e le diseguaglianze sociali del nostro Paese non sono una priorità. Il grado di attenzione riservato a chi vive ai margini, nel nostro Paese, è testimoniato dalla volontà di sospendere il piano periferie sino al 2020 – dicono Sinistra Comune – Per la prima volta dal suo insediamento, il Governo si occupa di periferie bloccando un finanziamento importante, che consentirebbe non solo la riqualificazione, ma soprattutto l’avvio di processi rigenerativi di intere aree del Paese, come quello della costa nord di Palermo”.

Protesta anche il Pd con il capogruppo del Partito Democratico al consiglio comunale di Palermo, Dario Chinnici:“Lo stop ai fondi che stanziavano 4 miliardi di euro per le periferie italiane, contenuto nel decreto Milleproroghe, è una mazzata per tutti i comuni.

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