Perdita di posti di lavoro, Cgil, Cisl e Uil: “De Luca il peggior sindaco della democrazia di Messina”

“Il peggiore sindaco nella storia della democrazia di Messina”. Hanno definito così Cateno De Luca i segretari generali della CgilCislUil Giovanni Mastroeni, Tonino Genovese, Ivan Tripodi, che ieri nel corso della conferenza stampa nella sede della Cgil hanno analizzato la situazione occupazione delle partecipate del Comune e fatto un quadro della condizione messinese dopo i primi mesi di amministrazione De Luca. Numeri, quelli esposti, che fanno certamente riflettere e che suscitano la preoccupazione delle sigle sindacali che hanno denunciato la perdita in novantadue giorni di novantadue posti di lavoro.

Una quantità che analizzata al dettaglio riguarda i 44 autisti ATM interinali, i 15 dipendenti dell’Amam e i 30 vigili venatori della città metropolitana. Infine altri 3 dipendenti di Innovabic hanno perso il posto. E le sorprese potrebbero non essere finite visto che ancora c’è da capire quale sarà il futuro degli 80 lavoratori delle mense e dei 50 dipendenti comunali che si occupano del servizio di pulizia di Palazzo Zanca.

Rapido si è difeso via Facebook il primo cittadino. “Secondo i sindacati io sarei il peggior sindaco che abbia mai avuto Messina! O forse finalmente Messina ha un vero sindaco?”. Comincia così il commento di Cateno De Luca a quanto affermato dai sindacati. “Apprendo, senza alcun stupore, che le organizzazioni sindacali hanno aperto la guerra contro l’azione di buon governo che stiamo portando avanti per rompere le lobby  – scrive ancora – che hanno messo in ginocchio la città. Inventarsi posti di lavoro nel settore pubblico con i soldi dei contribuenti non è mestiere che mi appartiene, anzi non è mio intendimento rubare questo ruolo ai soggetti che hanno stuprato la città, causando un aumento della spesa pubblica con logiche clientelari e parassitarie. Anche un Condomio va amministrato tenendo conto delle entrate effettive e non rendendo effettive le uscite e farlocche le entrate come è avvenuto nelle partecipate, dove l’irrazionale arruolamento del personale, che ha rappresentato l’illiceitá, con il beneplacito silente anche delle organizzazioni sindacali è divenuta la regola per massacrare la città. Rispetto il ruolo delle organizzazioni sindacali ma non intendo governare Messina a braccetto di chi si è dimostrato un massacratore della meritocrazia e delle speranze della città. Salteranno tanti posti di lavoro nel settore pubblico perché creati illecitamente oppure perché mantenerli sarebbe un illecito e non temo le pressioni e le minacce. Faccio notare ai signori sindacalisti che se si vuole difendere la legalitá si può cominciare ponendo fine alle assuzioni senza concorso ed alle carriere fondate su ‘mansioni superiori’ tutte da indagare. A ciascuno il proprio mestiere!”.

Il clima di tensione fra le sigle sindacali e il primo cittadino dipende certamente dall’assenza in questi mesi di occasioni per un confronto diretto fra i due. Incontro che dovrà avvenire il primo Ottobre per l’incontro sulla relazione di inizio mandato di De Luca. Ma la mancanza di un dialogo durante questi mesi è certamente pesato nel rapporto di confronto fra le due parti. Sul tavolo ci sarà sicuramente il disappunto dei sindacati sulla gestione delle partecipate e in maniera particolare del trasporto pubblico. L’ATM è stata la prima società a essere depotenziata ma in ballo c’è anche la possibile privatizzazione della MessinaServizi che, dopo il percorso avviato dalla vecchia amministrazione per trasformarne lo statuto, potrebbe oggi essere riportata a società privata. (Mar.Pa.)

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