Antimafia: i beni dei Pellegrino restano definitivamente allo Stato

E’ diventata  definitiva la confisca di una grossa fetta del “tesoro” dei fratelli Nicola e Domenico Pellegrino, che nella metà degli anni 2000 divennero i “re” del cemento in città con la loro impresa, la “Messina Calcestruzzi”. Un altro patrimonio mafioso che resta allo Stato dopo il rigetto dei ricorsi in Cassazione.

Per i fratelli del calcestruzzo (depotenziato) è arrivato dunque  il provvedimento definitivo di confisca di beni per un valore di 50 milioni di euro. Case, terreni, imprese, conti correnti, impianti per il calcestruzzo ed anche la villa di famiglia, acquistati secondo gli investigatori proprio grazie al fiorente commercio di calcestruzzo, imposto in regime di monopolio per dieci anni negli appalti pubblici e privati della zona sud di Messina.

Un’azienda che, scrivono gli inquirenti, “… riusciva ad affermarsi nel mercato cittadino – in maniera tanto rapida da apparire a molti anomala – ed andava sempre più consolidando la sua posizione, fino a raggiungere un fatturato di 4,2 milioni di euro nel 2008″.

 

 

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