De Luca si sacrifica per la paternità di Lo Giudice e non lascia l’Ars

L’incarico da deputato regionale l’avrebbe dovuto lasciare già da diversi mesi, il sindaco Cateno De Luca, che aveva già presentato Danilo Lo Giudice, suo pupillo e primo dei non eletti, come successore a Palermo. Ma il tira e molla con la città di Messina lo hanno portato in un primo momento a rendere nota la decisione di lasciare definitivamente Palermo durante l’ultimo consiglio comunale che avrebbe potuto sancire la fine definitiva del suo mandato da sindaco. Nonostante Cateno De Luca abbia dichiarato in aula ancora una volta di dimettersi da deputato regionale, però, (“A questo punto quindi mi dimetto anche da deputato regionale: mi avete dato davvero un segnale in questa direzione cioè quella di rinunciare ai parlamenti per stare sul territorio. Spero che la città ci ringrazi. – aveva spiegato) oggi l’annuncio sulla sua pagina di Facebook di prorogare ulteriormente le dimissioni e posticipare la data

“QUANDO NON SI È SCHIAVI DELL’AMBIZIONE …Cateno mi fai la cortesia ? Se puoi rimani ancora per qualche mese deputato al parlamento siciliano ? – si legge – Perché Danilo ? Io avevo programmato le mie dimissioni per il cinque novembre ! No Cateno ! Sono papà da pochi giorni ed ho bisogno di tempo per stare con mia moglie e mio figlio Marco. Va bene DANILO ! Vediamo se posso rimanere in carica fino a fine novembre ma non oltre ! Grazie Cateno anche per questa tua disponibilità !”.

Dunque il termine ultimo del cinque novembre, quando il doppio incarico di De Luca si sarebbe dovuto interrompere, resta adesso una chimera allungata ad alcuni mesi durante i quali il primo cittadino di Messina avrà ancora il suo ruolo a Palermo. Tuttavia fino alla cessazione della sua attività di Deputato alla Regione Cateno De Luca non percepirà lo stipendio da Sindaco della Città Metropolitana di Messina. (Mar.Pa.)

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