Decreto Salvini: Art1 Mdp, “anche a Messina intervenga il consiglio comunale”

“Anche nella Provincia di Messina, numerosi Comuni hanno attivato esperienze positive del Sistema SPRAR, sarebbe fondamentale che anche dai Consigli Comunali del nostro territorio, a partire dal capoluogo, si desse un segnale forte e chiaro che nella direzione dell’accoglienza responsabile e della vera sicurezza“- è quanto sostiene Art. Uno Mdp di Messina dopo l’approvazione da parte del Senato del cosiddetto “Decreto Sicurezza”.

Secondo il coordinatore provinciale Domenico Siracusano il testo approvato non fa che esasperare le paure e le tensioni sociali:

“La cancellazione della protezione umanitaria lascerà senza uno status legale migliaia di richiedenti asilo vittime di tratta e minori non accompagnati, privandoli della possibilità di accedere ad un permesso di soggiorno umanitario. Con le nuove disposizioni moltissimi dei minori, al compimento del 18° anno di età, rischiano di uscire dai percorsi di accoglienza e di finire in strada. Anche molte vittime di tratta, che ottenevano il permesso di soggiorno per motivi umanitari e la possibilità di permanere legalmente sul territorio italiano e saranno costretti ad una sorta di “irregolarità di stato” con il rischio di cadere nelle mani della criminalità.

Il testo approvato ieri- continua Siracusano- punta poi a smantellare proprio quella parte del sistema di accoglienza, il Sistema SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), gestito dai Comuni, che ha realizzato risposte ordinarie e strutturate, e non emergenziali con percorsi di integrazione ed interazione reale ed efficace. Un sistema fondato sulle piccole accoglienze, anche in famiglia, mentre il provvedimento esitato dal Senato punta su grandi strutture (tra l’altro abbassando il da 35 a 19 euro il contributo per i CAS si favoriranno le imprese senza scrupoli), con solo vitto e alloggio, gestite da privati con il supporto delle forze dell’ordine, spesso lontani dei centri abitati, con il rischio di realizzare strutture detentive etniche, incrementando così tensioni sociali.

Si va, quindi, verso la sostanziale cancellazione del sistema statale di accoglienza, in violazione della Direttiva n.33 del 2013 in materia di accoglienza dei richiedenti asilo che potrebbe comportare l’apertura dell’ennesima procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea.

Di fronte a questo stato di cose- conclude– i Consigli Comunali delle città di Torino, Bologna, Firenze e Palermo, hanno approvato Ordini del Giorno finalizzati a bloccare le nuove misure previste e difendere il sistema Sprar, impegnando i Sindaci  a chiedere al Ministro dell’Interno e al Governo di sospendere, in via transitoria fino a conclusione dell’iter parlamentare, e ad aprire un confronto con le città italiane, al fine di valutare le ricadute concrete di tale Decreto Legge sull’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori”.

 

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