Santuario Nostra Signora di Lourdes, quando Fraternità fa rima con Festa

di Frà Giuseppe Maggiore (foto di Roberta Ciraolo) – Sai svolazzanti, sguardi gioiosi di frati giovani che con il loro “Pace e Bene” riempiono il cuore dei destinatari del saluto che Francesco d’Assisi ha lasciato in eredità insieme alla giovialità e altre realtà che vengono racchiuse tutte in una sola parola: Fraternità. Ed è stata proprio la fraternità che ha caratterizzato ieri la festa in onore della Vergine Maria di Lourdes.

L’esortazione che Maria fece a Santa Bernadette Soubirous di andare alla fonte e bere, è un invito che ancora oggi la Madonna fa a noi. La fonte è Gesù, che ci lava con il suo sangue sparso per noi, ci nutre con il suo corpo, ci disseta con la sua parola, che spegne la nostra sete di verità, di giustizia e di amore, così ricordava ieri durante la Celebrazione Eucaristica Fra Marcello Buscemi.

«Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» questo il tema per la XXVII Giornata Mondiale del malato del 2019.

Ed è proprio il dono del Figlio Gesù che abbiamo gratuitamente ricevuto che ieri 70 volontari hanno portato nei numerosi ospedali, e case di accoglienza per anziani e ammalati della città di Messina. Hanno portato la tenerezza di Dio che si manifesta in Maria. La dolcezza di una Madre nelle periferie esistenziali per stare accanto ai tanti bambini e tanti fratelli e sorelle che vivono momenti di sofferenza e dolore. Stare con loro per un piccolo spazio di tempo nel segno della gratuità che il Papa propone come strada maestra per chi opera nel campo della salute, dai volontari chiamati a incarnare la spiritualità del Buon Samaritano, alle strutture sanitarie cattoliche il cui codice di comportamento non può essere ispirato «alla logica del profitto a ogni costo, del dare per ottenere, dello sfruttamento che non guarda alle persone».

Uno dei doni più belli sono i bambini che nella messa delle ore 10,00 accanto all’instancabile Fra Domenico Di Liberto hanno fatto festa a loro modo, ai piedi della Vergine di Lourdes all’interno della grotta terminando, con il lancio dei palloncini.

Sono sempre i bambini che la sera hanno accolto l’Arcivescovo Don Giovanni Accolla che ha celebrato l’ Eucarestia dopo la processione con il simulacro della Madonna, che come ogni anno ha fatto sosta davanti alla Clinica Villa Salus. L’emozione, la preghiera, l’amore e l’affidamento alla Vergine Santa dei Pirenei hanno caratterizzato un momento speciale, così come lo sono gli ammalati.

Lourdes diventa il luogo della rinascita dell’uomo: quanti ammalati dinnanzi alla grotta stanno davanti a Gesù Eucarestia! Non c’è cammino che non nasce e che non si possa fare davanti al Cristo eucaristico. È proprio Maria ad indicarcelo: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Queste le parole dell’Arcivescovo di Messina durante la sua omelia, dove ha ricordato con amore paterno tutti gli ammalati e in maniera particolare gli ammalati di tumore.

“Il loro dolore- afferma Mons. Accolla- diventa donazione totale, a volte fingono di non soffrire per non addolorare i parenti. Sono come i genitori che fingono di mangiare o di comprare qualcosa per loro e invece donano tutto ai figli… quanti sacrifici di amore”.

Chi non è mai stato con un ammalato non può capire quanta dolcezza e tenerezza riceve dalla sua sofferenza. Ho avuto la grazia di stare con un fratello ammalato di tumore, da lui ho imparato che la sofferenza è dono. La gentilezza nel chiedere, il ringraziare per ogni cosa, chiedere scusa se magari poteva essere invadente. Ma il dono più grande è la consegna di tutto ciò che si è al Signore.

L’ultima esortazione dell’Arcivescovo è stata rivolta alle mamme che hanno il compito di educare i loro figli a donare senza misura, a condividere e ad accogliere l’altro.  Riferendosi a tutti ha continuato dicendo di “non seguire i politici che dall’altare del Parlamento ci invitano all’odio, alla paura e al respingimento del fratello”.

Ha concluso con la benedizione dei tantissimi fedeli accorsi da ogni dove, che durante la giornata si sono alternati per venerare la Madonna. Non poteva mancare il ringraziamento ai Frati Minori che con il loro impegno e il loro servizio pastorale e sociale fanno conoscere la vera Fonte dove attingere cose buone.

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