CMdb, “petizione inascoltata: Partecipate! si rivolge all’Assessora regionale”

Sono trascorsi, invano, 90 giorni da quando Cambiamo Messina dal Basso ha depositato la petizione popolare “Contro lo smantellamento del trasporto pubblico locale  e delle partecipate comunali” indirizzata al Sindaco, al Consiglio Comunale e alle Circoscrizioni. Da allora, nessuna risposta, né formale né informale e neppure interlocutoria. Eppure oltre 1800 cittadini messinesi hanno deciso di metterci la faccia e far sentire la propria voce, all’interno del percorso municipalista “Partecipate!”.
Lo Statuto della città imporrebbe al Sindaco e al Consiglio di dare risposte formali e motivate entro 30 giorni dal deposito di una petizione (per cui sono richieste 500 firme).
Per questo, oggi, l’Assessore collettivo Colapesce, ovverosia l’istituto municipalista di CMdB, nato per essere riferimento del municipalismo di strada sui temi del territorio e dell’ambiente, si è rivolto all’Assessora Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica della Regione Siciliana per richiamare ai propri doveri Sindaco e Consiglio e per farsi garante di fronte ai cittadini firmatari del prosieguo dell’iter della petizione.
Le tematiche poste al centro dell’attenzione con la petizione comunale, risultano oggi ancora attuali e quanto mai urgenti. Lo smantellamento del sistema delle Partecipate, la strada tracciata per la privatizzazione dei servizi, l’incubo della liquidazione, i continui disservizi e i disagi per i lavoratori sono ormai notizia quotidiana in ogni settore delle aziende comunali. Il Palazzo sembra invece voler proseguire la sua strada senza curarsi della voce della città, ignorando con arroganza i principi basilari di partecipazione popolare e trasparenza amministrativa. Una strada ostinata e schizofrenica, che vede la chiusura di servizi essenziali da un lato e il proliferare continuo di nuove aziende carrozzone dall’altro.
In ultimo l’Assessore Colapesce desidera sollecitare l’intero Consiglio Comunale a deliberare un Regolamento attuativo degli istituti di partecipazione popolare. Non bisogna dimenticare che nella scorsa legislatura proprio il gruppo consiliare CMdB aveva presentato una proposta di delibera di Regolamento che però si infranse sul muro dell’opposizione cieca del Consiglio di allora.

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