Secondo Palagiustizia, Gioveni propone l’ex macello: ma un progetto finanziato esiste già

Di Ivana Parisi

Sembra sia in corso in città una gara a chi trova la location più bizzarra per la collocazione del Secondo Palazzo di Giustizia.  Dopo la proposta del Sindaco De Luca del parcheggio di via la Farina, arriva la proposta del consigliere del Pd Libero Gioveni che propone lo stabile dell’ex-macello in via Santa Cecilia.

Secondo il ragionamento del consigliere:  “Secondo Palazzo di Giustizia in via La Farina o all’ex ospedale militare?? Ma siamo proprio sicuri visti i tanti dubbi sorti recentemente per entrambe le ipotesi?”E ancora a sostegno della sua proposta: “La convenienza economica, la posizione strategica, la prospettiva di una imminente riqualificazione e trasformazione viaria della zona, non possono non essere elementi su cui avviare un dibattito serio con tutti i soggetti direttamente e indirettamente interessati. Ecco perché ritengo a questo punto necessaria la convocazione di una seduta straordinaria aperta del Consiglio Comunale affinché si gettino definitivamente delle basi concrete per donare alla città una struttura degna di poter soddisfare finalmente le esigenze che investono il complesso mondo della giustizia”.

Pur ammirando la buona volontà di Libero Gioveni, pur comprendendo il bisogno del Sindaco De Luca di fare piazza pulita con il passato per evitare confronti, che potrebbero essere per lui controproducenti, mi chiedo come è possibile pensare di ricominciare un iter complesso che richiede tempo e denaro pubblico per realizzare qualcosa che esiste già? Perché porre le basi di un nuovo progetto quando esiste già un progetto strutturato e di cui ancora nessuno, contrariamente a quanto dichiara Gioveni, è riuscito a dimostrarne tecnicamente la fallacia, e che per di più non è un ipotesi ma un piano d’azione già approvato?

I recenti contributi offerti da messinAccomuna alla città per dipanarsi nella farraginosa questione, che farraginosa è diventata solo per sterile polemica e per nessuna buona ragione, mostrano chiaramente che la collocazione del Secondo Palazzo di Giustizia alla Caserma Scagliosi, non è un miraggio, una vana speranza, ma una possibilità concreta per risolvere una questione che da troppo tempo ormai si trascina e che merita una pronta risoluzione.

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