Marcia del 1 maggio, per Cgil e Uil “De Luca fa propaganda elettorale”

Emulando il suo evidente riferimento che ha scelto il 25 aprile come data di sicuro appeal mediatico, in città il sindaco metropolitano Cateno De Luca ha scelto il Primo Maggio per la protesta organizzata contro il disinteresse del governo sulla situazione delle Città Metropolitane.

De Luca ha chiesto di scendere in piazza non solo ai sindaci dei comuni della provincia di Messina, da cui ha raccolto anche dei “no” come nel caso di Nicola Merlino,  ma a chiunque sposi questa battaglia. Anche da Cgil e Uil però arriva un no secco, con dichiarazioni contro  la scelta fatta dal sindaco, definita “fuori luogo e di cattivo gusto”.

«Smettiamola con le strumentalizzazioni che da anni investono questi enti e diamo certezze ai cittadini, che rivendicano servizi adeguati, e alle lavoratrici e ai lavoratori, che meritano rispetto». Esordiscono  Giovanni Mastroeni e Francesco Fucile, segretari della Cgil di Messina e della Funzione pubblica del sindacato, esprimendo forte disappunto per come le ex Province sono attualmente utilizzate da più fronti per sostenere la propria parte politica.

«L’annunciata mobilitazione del 1° Maggio del Sindaco Metropolitano De Luca con consegna della fascia al Prefetto di Messina non può che incanalarsi nel recente delirio mediatico che niente ha a che vedere con la reale necessità di salvaguardia, soprattutto in Sicilia, delle ex Province ed in particolare della Città Metropolitana di Messina.

La scelta assolutamente fuori luogo e di cattivo gusto della data del 1° Maggio rientra in quelle modalità di esposizione mediatica che nulla hanno a che vedere con quanto si deve fare ma tratteggiano, come peraltro la precedente chiusura della Città metropolitana di Messina, la necessità di esposizione personale del sindaco in piena campagna elettorale che rischia di inficiare i risultati e trasformare tutto in sterile contrapposizione politica. A questo stato di cose diciamo assolutamente no, dichiarano Mastroeni e Fucile, e invece di usare questo argomento, dandolo in pasto al tritacarne mediatico, tutte le parti politiche in causa compreso il Sindaco Metropolitano dovrebbero impegnarsi a trovare le risorse necessarie per consentire agli enti di chiudere i loro bilanci.

I prelievi forzosi applicati alle casse delle province hanno prodotto una situazione di dissesto generalizzato, producendo danni ingenti sui lavoratori e sui cittadini. Servizi come, ad esempio, la manutenzione di strade e scuole in molte realtà non sono da tempo erogati, per non parlare poi del mancato pagamento di stipendi, così come di tantissimi enti in situazione di vero e proprio dissesto, vedi il caso delle province siciliane. È ora di smetterla di speculare su questi enti e di cominciare a dare risposte e certezze ai cittadini e ai lavoratori. La giornata del 1° Maggio non è nella disponibilità di nessuno, se non dei lavoratori tutti nel rispetto dell’alto valore simbolico connesso.

Sulla stessa scia anche la Uil di Messina. «Tenuto conto della sacralità e dell’alto valore simbolico, e non solo, che la festa del 1° maggio ha assunto nella storia del mondo del lavoro, pensavamo che fosse fuori luogo qualsiasi considerazione rispetto all’ennesima patetica provocazione del sindaco De Luca. Preso atto che la città è ormai stanca delle penose sceneggiate del sindaco di Messina, siamo assolutamente persuasi della gravissima ed inaccettabile strumentalità, per fini meramente elettorali, che De Luca intende fare della problematica dei lavoratori della Città metropolitana. Una questione che, invece, deve essere affrontata con grande senso di responsabilità e sulla quale intendiamo fare la nostra parte fino in fondo” ha invece esordito il segretario generale UIL Messina Ivan Tripodi.

“Riteniamo indispensabile fare chiarezza e, per il profondo rispetto che si deve portare nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della Città metropolitana, desideriamo mettere le cose in ordine riguardo una vicenda serissima sulla quale non è ammesso alcun genere di inutile folklore. I lavoratori dell’ex provincia non possono essere strumentalizzati o considerati materia di bassa campagna elettorale poiché la loro vicenda tocca la carne viva di centinaia di donne e uomini giustamente angosciati per il loro futuro. La UIL Messina ribadisce che la salvaguardia del futuro e delle prospettive occupazionali dei lavoratori della Città Metropolitana passa dall’apertura di una indispensabile vertenza, alquanto complessa, nei confronti del governo regionale e nazionale finalizzata alla definitiva risoluzione della questione che, per essere chiari, non può avere come arco temporale conclusivo la data di svolgimento delle elezioni europee  e poi, magari, farla cadere nel dimenticatoio” ha continuato Tripodi.

“Ecco perché la permanente campagna elettorale di De Luca rischia di causare danni irreparabili agli incolpevoli lavoratori dell’ex provincia che hanno già subito sulla loro pelle la recente decisione, totalmente sbagliata sotto ogni profilo, delle due settimane di ferie forzate assunta dallo stesso De Luca. Del resto, se De Luca volesse realmente lasciare la guida della Città metropolitana dovrebbe semplicemente dimettersi dalla carica di sindaco di Messina: tutto il resto è solamente il trito copione dell’ennesima parte in commedia messa in scena da un sindaco, pesantemente allergico al dissenso, che trova il tempo per tutto fuor che per amministrare Messina, una città che sta letteralmente sprofondando in tutti i settori” ha affermato il segretario UIL Messina.

 

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