Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia: superare stereotipi e pregiudizi

Da qualche anno, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, ricorrenza promossa dall’Unione europea e dal 2004 celebrata ogni 17 maggio, Cambiamo Messina dal Basso stendeva il suo striscione dal balcone di Palazzo Zanca per mostrare quanto le battaglie per contrastare fenomeni di violenza e discriminazione omotrasbifobica, superare stereotipi e pregiudizi e per rendere il mondo inclusivo di ogni differenza, siano basilari in una società che voglia essere democratica e civile.
Il report 2018 di Gay Help Line ci dice che sono state circa 400 le violenze familiari perpetrate nei confronti di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 12 e i 25 anni che hanno trovato il coraggio di dichiarare la propria omo/bi/transessualità.

Purtroppo, ancora oggi nel 2019, il coming out si traduce nell’inflizione di punizioni e violenze fisiche all’interno delle mura domestiche. Molte e molti giovani continuano a non potere considerare la propria famiglia il rifugio sicuro nel quale trovare comprensione e sostegno, il luogo dove potere essere tutelati e incoraggiati ad esprimere liberamente la propria sessualità, senza alcuna remora. Questo quadro è reso ancora più sconfortante dalle esternazioni dei nostri ‘politicanti’ che continuano a usare toni discriminatori e rabbiosi. Basti pensare alle dichiarazioni di Pillon e dei suoi sodali, che col loro modo di fare e pensare, che già nel medioevo sarebbe risultato bigotto e anacronistico, alimentano il pregiudizio per cui ancora il 15,1% degli italiani mantiene una visione negativa della comunità LGBTQIA.

In quest’ottica, è fondamentale anche (e soprattutto) oggi che non siamo più nel “Palazzo”, continuare a mettere in campo i nostri corpi e volti per combattere un clima politico nazionale che non fa altro che inasprire i toni, mostrando avversione verso chi viene dipinto come “diverso”.
Dobbiamo urlare ai quattro venti che non ci deve essere alcuno spazio, né in questo Paese né in tutto il mondo, per chi crede di proporre discriminazioni legate all’orientamento sessuale o al genere. 

È necessario tutelare i diritti di tutte le persone, senza alcuna distinzione. 
È necessario fare sentire la vicinanza a chi viene perseguitato, ancora oggi nel 2019, ancora oggi in un Paese che resta indietro nelle sue battaglie di civiltà.
Per questo, ancora oggi e a gran voce, ribadiamo fermamente che: L’OMOTRANSBIFOBIA NON È UN’OPINIONE!

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