Maturità, si parte con la prova di italiano. Tra le tracce: Ungaretti, Sciascia e Dalla Chiesa.

di Patrizia Barreca – Prima prova di maturità conclusa. Dopo la fatidica #notteprimadegliesami si è svolta oggi la prova di italiano, l’unica uguale per tutti, con la quale si dà il via alla serie di cambiamenti apportati dalla riforma della Buona Scuola. Le novità riguardano l’abolizione del tema storico e le tracce che da cinque diventano sette suddivise in tre tipologie: analisi del testo, testo argomentativo e tema di attualità.

Un anno di studio, ricerche, approfondimenti (e possibilmente notti in bianco!)  ha condotto sin qui i ragazzi che stamattina, circa mezzo milione, si sono presentati di fronte agli ormai familiari cancelli scolastici. Questa volta però varcati con un’ansia molto più forte di quella provata per una semplice interrogazione. Vocabolari in mano, la consapevolezza di dover consegnare lo smartphone e molto probabilmente qualche bigliettino ben riposto nelle tasche dei jeans.

Sei le ore a disposizione per comporre il tema.

E via alle 8.30 in punto con l’apertura del plico telematico inviato alle scuole superiori di tutta Italia dal Ministero della Pubblica Istruzione contenente le attesissime e temutissime sette tracce.

La prima traccia, come ogni anno, riguarda la tipologia A: analisi del testo. Quest’anno la poesia scelta è “Risvegli” di Giuseppe Ungaretti, confluita nel 1942 nella raccolta L’Allegria. Risvegli risale al 1916, anno in cui il poeta si trovava nelle trincee della Prima guerra mondiale. L’esperienza della guerra è per Ungaretti un modo per interrogarsi su qualcosa di più alto e profondo. L’obbiettivo della sua ricerca è tutta interiore, per accedere al porto sepolto, definizione dell’animo umano.

Seconda traccia della tipologia A, sempre analisi del testo, questa volta per la prosa, riguarda  Leonardo Sciascia, scrittore, saggista, giornalista, politico e poeta siciliano. Il testo estratto da “Il giorno della civetta”, un romanzo attualissimo di denuncia alla mafia siciliana, ispirato a fatti reali, pone in evidenza l’omertà che in quegli anni come adesso è viva nella nostra società.

Tipologia B: il testo argomentativo (tre tracce). Si spazia da Corrado Stajano con “La cultura italiana del ‘900” (ambito storico-politico) a “L’importanza del patrimonio culturale” che prende spunto da un libro di Tomaso Montanari (ambito artistico-letterario).

Infine i brani di Steven Sloman e Philip Fernbach tratti da “L’illusione della conoscenza” (ambito tecnico-scientifico).

Ultima la tipologia C, le due tracce di attualità. La prima propone una riflessione del discorso del prefetto Luigi Viana in occasione delle celebrazioni del trentennale dall’uccisione del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie e dell’agente Domenico Russo.

La seconda traccia, per l’attualità, dà invece spazio agli amanti dello sport, richiamando l’articolo del giornalista Cristiano Gatti pubblicato su Il Giornale. Il pezzo parla della vittoria del Tour de France di Gino Bartali nel 1948, avvenuta in un momento di forte tensione dopo l’attentato a Togliatti. Questo articolo invita a interrogarsi sul ruolo dello sport nella storia e nella società.

Le  tracce più gettonate sembrano essere state quelle di attualità, in particolare la riflessione sul Generale Dalla Chiesa. Apprezzata anche la seconda traccia, sempre di attualità, su Gino Bartali.

E domani si ricomincia con la seconda prova, in calendario sempre alle 8.30. Un compito multidisciplinare con l’obbiettivo di verificare le conoscenze e competenze di tutti i maturandi a seconda del loro indirizzo di studi.

 

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