Il SINALP denuncia la fuga dalla Sicilia dei nostri giovani

L’emigrazione, in questi ultimi 5 anni, dei nostri ragazzi, principalmente è rivolta verso la Germania con ben 688.000 italiani.

Tra questi emigranti italiani, il primo gruppo è quello siciliano che vanta ben 215.000 emigrati per la gioia della Merkel che si ritrova, senza aver speso un soldo, manodopera e cervelli da impegnare nella crescita della sua nazione.

Continuiamoci a farci del male, in Belgio si sono trasferiti ben 287.00 italiani ed anche in questo caso il primo gruppo regionale presente nella Nazione del disastro di Marcinelle è quello siciliano con 91.000 persone.

Nella “amata ed inclusiva” Francia, in questi ultimi anni, si sono trasferiti ben 378.000 italiani in cerca di fortuna ed anche in questo caso il gruppo etnico più numeroso è quello composto dai nostri ragazzi con ben 60.000 siciliani.

Ma anche se andiamo oltre i confini europei, negli Stati Uniti, gli italiani emigrati risultano essere 215.000 e tanto per cambiare anche in questo caso il gruppo più numeroso siamo noi siciliani con ben 55.000 emigranti.

Questi dati, tratti da chi ha dichiarato il suo trasferimento all’estero e quindi non comprendenti tutti coloro che pur emigrando hanno mantenuto la residenza in Italia, estrapolati dalle statistiche fornite dall’AIRE, evidenziano una reale condizione di distruzione del tessuto sociale ed economico della nostra isola.

A questo aggiungiamo la drammatica diminuzione delle nascite per il quarto anno consecutivo, segnala l’Istat, che fa calare la popolazione italiana da 60 milioni e 391mila a 55 milioni e 157mila e per quanto riguarda la Sicilia scende sotto i 5 milioni di abitanti. Ricordiamo a chi non ha ancora intuito la drammaticità del problema, che fino a 20 anni fa la popolazione siciliana aveva raggiunto i 6 milioni. Questo tragico calo da “Bollino Rosso” comporta la distruzione del tessuto economico e sociale della nostra isola con la distruzione di interi paesi e l’abbandono dei suoi territori.

Il Sinalp Sicilia chiede alla politica in generale ed i nostri politici locali in particolare, che invece di pensare a salvare il mondo ed i grandi sistemi della galassia, o ad azzuffarsi tra di loro con sterili ed inutili polemiche, di prendere atto di questa drammatica verità e di iniziare a ragionare su politiche di aiuto sociali, economiche e culturali per salvare la nostra isola ed il futuro di una terra e di un popolo che non merita una fine ingloriosa e la sua scomparsa.

I politici siciliani debbono smetterla di trattare con l’Italia in posizione prona ma debbono avere il coraggio di affrontare a muso duro l’interesse dei siciliani e della loro terra.

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