Il punto sulla 1^ Giornata di serie A

di Carmelo Emanuele

La Serie A riparte esattamente da dove si era fermata. Alla Juventus di Sarri, come quella di Allegri, basta giocare un tempo per avere la meglio su un Parma spuntato. Ai ducali infatti servirebbe un attaccante da doppia cifra da affiancare a Gervinho.

Il Napoli non senza soffrire supera una buona Fiorentina, apparsa ancora in rodaggio con gli ultimi arrivi, su tutti il francese Ribery. L’Inter di Conte somiglia terribilmente alla sua prima Juve, e con Sanchez i nerazzurri saranno una valida antagonista per il titolo.

La Roma può solo crescere ma la rosa a disposizione per il gioco che vuole proporre Fonseca appare incompleta. Dall’altra parte, il Genoa darà filo fa torcere a tutti. La squadra di Andreazzoli mette in mostra alcune accortezze che hanno fatto la differenza nel gioco dell’Empoli nonostante la retrocessione della scorsa stagione.

Ottima la partenza della Lazio di Inzaghi, già in forma Champions, del Torino, dell’Udinese e del Brescia. Continua a regalare emozioni la splendida Atalanta, l’incognita della squadra di Gasperini sarà capire come gestire le forze in vista degli impegni europei per ripetere l’exploit della scorsa stagione.

Da rivedere la Sampdoria di Di Francesco, mentre Bologna e Verona impattano in un pareggio che fa notizia soprattutto per la grande forza psicofisica del mister gialloblu Sinisa Mihajlovic, in panchina appena quaranta giorni dopo il ricovero per leucemia.

E il Milan? La squadra di Giampaolo è apparsa molto indietro, con il rischio che una partenza ad handicap, come nelle ultime annate, potrebbe già compromettere l’intera stagione. Ed è triste pensare che alla nobile decaduta del calcio italiano servirebbero soltanto una paio di esuberi di Juve e Inter, o delle altre big d’Europa, per rilanciarsi almeno in Serie A.

Ma non è più il calcio di una volta, oggi il passato non conta, dai settori giovanili raramente spunta un campione, i bilanci impongono un mercato spesso illogico e ai calciatori basta avere un bonifico corposo piuttosto che fare la storia con una maglia prestigiosa addosso.

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