San Fratello piange il poeta e scrittore Benedetto Di Pietro

di Fra Giuseppe Maggiore – San Fratello, perde uno dei più grandi cultori della Lingua gallo-italica ancora oggi parlata nel piccolo centro immerso nei Nebrodi: oggi si è addormentato definitivamente Benedetto Di Pietro.

Il professore Di Pietro a San Fratello lo conoscono anche le pietre, sin da bambino tra i boschi e le campagne, correndo per le stradine profumanti di pane appena sfornato, il poeta e scrittore ha conservato nel suo cuore, volti, avvenimenti, storie, modi di dire, ha conservato il suo essere sanfratellano.

Il professore Di Pietro nasce a San Fratello nel 1942, compie gli studi liceali e di ingegneria elettronica tra Messina, Milano e Torino, dedicandosi per un breve periodo all’insegnamento di elettrotecnica e radiotecnica. È stato funzionario di una società d’ingegneria del Gruppo ENI occupandosi di contrattistica internazionale di impianti petroliferi e di petrolchimica.

Per motivi lavorativi si trasferisce in Lombardia, ma di fatto il suo cuore rimane sotto l’ombra della Roccaforte, simbolo e segno di appartenenza per ogni sanfratellano.

Di Pietro negli anni della pensione si è dedicato anima e corpo, allo studio del antico dialetto galloitalico, arrivando a stabilire un sistema completo di scrittura gallo-italico partendo da uno dei suoi tanti libri:“Â tarbunira”.

 Carmelo Faranda che con il Prof. Di Pietro ha collaborato tantissimo, nel gruppo Fb dedicato alla lingua sanfratellana, scrive: “ I risultati degli studi di Benedetto sono raccolti in un gran numero di libri che ha scritto, migliaia e migliaia di pagine piene di poesie, racconti, storie, favole e canzoni, un patrimonio inestimabile per i sanfratellani, per il dialetto galloitalico della Sicilia, per la cultura italiana.”

Le pubblicazioni di Di Pietro assumono un valore immenso per lo studio della lingua gallo-italica che fu trasmessa durante l’invasione normanna in Sicilia, in vari luoghi dell’Isola dalle truppe del conte Ruggero, provenienti da vari luoghi del nord Italia. Il lavoro, frutto di studio e passione per la propria terra è l’eredità che l’anziano professore dona non solo a San Fratello ma ai diversi centri che ancora oggi parlano quest’antica lingua: Nicosia, Sperlinga, Piazza Armerina, Aidone e Novara di Sicilia.  Senza escludere Fondachelli-Fantina e di Montalbano Elicona che hanno una marcata impostazione galloitalica. Per tutti questi luoghi lo studio effettuato da Di Pietro è un tesoro da scoprire e un patrimonio culturale che aiuterà gli abitanti di questi centri a non smarrire il senso di appartenenza e l’amore per il proprio paese.

Gli scritti di Di Pietro sulla lingua e sulle tradizioni di San Fratello  e la Sicilia, sono tanti. Ciò che ha sempre colpito per chi ha conosciuto il sanfratellano di Melegnano è l’amore, la passione  per le sue radici, non ha mai dimenticato di essere siciliano e figlio di San Fratello.

Diverse le raccolte di poesie pubblicate: Passatopresente (1983), Eco Silen­te (1985), Sembiante (1991), Tra la sella e l’infinito (1994), Canto del mio dire (2008), Risoluzioni involutive (2016); e i romanzi Il canto della pernice (2014) e L’Allegra repubblica di Queras (2016).
Con Montedit ha pubblicato Il Cammello amaranto (2001), commedia musicale con le musiche di Gian Elia Prinelli, e i racconti brevi In una sera (2013).
Dal 1994 si è dedicato allo studio del dialetto galloitalico di San Fratello e ha pubblicato, tra l’altro, le raccolte di poesie Â Tarbunira (All’imbrunire) (1999), le traduzioni Faräbuli (Favole) – 42 favole di La Fontaine (2004), U Principìan (Il Piccolo Principe di Saint-Exupery) (2013, fuori commercio).

Autore di libretti d’opera lirica e di testi per le musiche di diversi compositori, ha collaborato anche con riviste del settore occupandosi di critica letteraria e d’arte.

Già dal 1962 alcune sue poesie vengono pubblicate su giornali studenteschi, ma le raccolte poetiche in lingua italiana compariranno a partire dal 1983 con Passatopresente , in cui sono inserite molte delle poesie apparse su antologie precedenti. Nel 1985 pubblica Eco silente (Campus, Lodi); nel 1991 Sembiante, (Prometheus, Milano), con una nota introduttiva di Guido Oldani; nel 1994 Tra sella e l’infinito, (Prometheus, Milano), con una illuminante Introduzione di Giuseppe Miligi; nel 2008 pubblica con Prometheus Canto del mio dire, con un saggio introduttivo di Giuseppe Panella che fa un excursus su tutta la produzione poetica di Di Pietro. Studioso del dialetto galloitalico parlato a San Fratello, che codifica con l’aiuto di Vincenzo Orioles dell’Università di Udine e Salvatore C. Trovato dell’Università di Catania, cerca di farlo conoscere anche negli ambienti accademici scrivendo in tale dialetto testi di poesia e di narrativa.

Pubblica così la raccolta di racconti brevi Àmi d carättar ‘Uomini di carattere’ (Akron, Furci Siculo, 1996) con un saggio di Vincenzo Orioles e Introduzione di Giuseppe Cavarra. Nel 1998 esce la raccolta di proverbi e detti sanfratellani Ghj’antiègh d’sgiàiu accuscì ‘Gli antichi dicevano così’ (Akron, Furci Siculo) con Introduzione di Giuseppe Cavarra. Nel 1999 esce nella collana “Progetto galloitalici” dell’Università di Catania, la raccolta di poesie Â tarbunira ‘All’imbrunire’ (Il Lunario, Enna) con un saggio glottologico di Salvatore C. Trovato e Postfazione di Giuseppe Miligi. Questa raccolta è stata oggetto della tesi di laurea di Loredana Cantone discussa presso l’Università di Catania nel 2003. Nel 2000 esce il percorso poetico fiabesco U scutulan di la rraca ‘Lo scossone della rocca’ (Montedit, Melegnano), con Postfazione di Vincenzo Orioles. Nel 2004 il Centro Internazionale sul Plurilinguismo dell’Università di Udine pubblica le sue Faräbuli ‘Favole’, 42 favole di Jean de La Fontaine scelte e riscritte nel dialetto sanfratellano, con Prefazione di Vincenzo Orioles.

Nel 2007 ha dato alle stampe I primi canti lombardi di San Fratello (Montedit, Melegnano), un’analisi filo-glottologica dei canti popolari sanfratellani pubblicati da Lionardo Vigo e Luigi Vasi, nella seconda metà dell’Ottocento

(Atti del convegno “Comunità linguistiche in movimento – Accenti sanfratellani nel nord Italia” Comune di Viggiù (VA), 29.05.2010, a cura di Beppe Galli e Giuseppe Scavone) – B. Di Pietro “San Fratello: evoluzione nel tempo e nella parlata” ) pp. 23-82.

“Il canto della pernice” (Manni Editori, San Cesario di Lecce 2009), un romanzo breve di respiro internazionale.

La raccolta di racconti brevi “In una sera” (Montedit, Melegnano 2013).

Il romanzo “L’Allegra Repubblica di Queras” (Manni Editori, San Cesario di Lecce 2014), una favola moderna che bene rispecchia il comportamento degli uomini di fronte al potere e in particolare la situazione politica nazionale.

Benedetto Di Pietro – Benedetto Iraci: “Sbughjann nta li paradi (Pascendo tra le parole)” (Montedit, Melegnano 2015) – Dizionario dei fitonimi e informazioni sull’agricoltura di San Fratello (ME), con aggiunta di detti e proverbi nel dialetto galloitalico locale;

Risoluzioni involutive” (Prometheus, Milano 2016), raccolta di poesie, con la Prefazione di Francesco Solitario.

La raccolta di poesie “O Frosch” (Al fresco) nel dialetto galloitalico di San Fratello (Montedit, Melegnano 2018).

Consonanze“, raccolta di poesie con saggio introduttivo di Pasquale Matrone (Montedit, Melegnano 2018)

Presso l’Università della Terza Età di Melegnano, da anni ha tenuto corsi sul Rapporto tra poesia e musica e sulla Scrittura creativa.

Il professore Benedetto Di Pietro ha considerato ogni suo paesano componente della sua famiglia che ha amato e rispettato sino all’ultimo respiro.

Faccio mie le parole di Ciro Emanuele un altro collaboratore e fraterno amico del poeta e scrittore sanfratellano: “ Caro Benedetto, tutti noi sanfratellani dobbiamo essere riconoscenti per quanto hai fatto e lasciato con i tuoi scritti, che rimarranno in eterno quale patrimonio artistico e culturale, per infondere passione amore e senso di appartenenza alla nostra terra”

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it