MessinAccomuna sul piano antievasione: “Con De Luca invertito un trend positivo”

Il laboratorio politico MessinAccomuna si scaglia contro l’Amministrazione spiegando come i valori positivi delle entrate tributarie si siano interrotti proprio con l’avvento della nuova gestione politica

“Si è mai visto un sindaco che non paga le tasse alla città che amministra, a capo di una giunta in cui sette su nove non pagano le tasse alla città che amministrano, strepitare contro gli evasori (ossia contro se stesso) e prendersela coi poveracci e con gli ultimi, salvo autoassolversi alla vigilia di una sbandierata maxi-operazione antievasione?”.

A scriverlo, in una nota, è MessinAccomuna, che aggiunge: “Qualcuno invita il sindaco a “concentrarsi di più sul governo della città”. Noi lo invitiamo a dire alla città se ha o meno compilato (lui e la sua giunta) la “dichiarazione di inesistenza di incompatibilità” al momento della nomina. In quella dichiarazione avrebbe dovuto affermare di non avere debiti nei confronti della città. Se lo ha fatto (se con lui lo hanno fatto i suoi assessori) la dichiarazione non è veritiera, se non lo hanno fatto è un’omissione più che sospetta. Non sono dettagli, ma violazioni di legge”.

“Nella stagione amministrativa che lo ha preceduto sono state individuate oltre 23.500 famiglie precedentemente sconosciute; solo sulla TARI, sono stati accertati fra il 2013 e il 2017 oltre 18 milioni di euro di contributi evasi, di cui quasi la metà (oltre 7,5 milioni) riscossi e che nel solo primo semestre 2018 gli accertamenti di evasione erano cresciuti di altri 5,9 milioni; il trend di ripresa delle entrate extratributarie (+3,4% nel 2015, +7,6% nel 2016, +36% nel 2017) si è interrotto e invertito da quando lui ha iniziato la sua stagione amministrativa (-31% nel 2018, secondo i suoi dati di consuntivo)”, concludono da MessinAccomuna.

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