Corruzione a Messina, arrestate undici persone tra cui funzionari pubblici

E’ in corso dall’alba di oggi una maxi operazione della Squadra mobile di Messina che sta eseguendo undici arresti, per corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e della fittizia intestazione di beni.

L’inchiesta, chiamata ‘Ottavo cerchio’, ha preso il via la notte di Capodanno del 2019, quando furono sparati dei colpi di pistola contro la saracinesca di un esercizio commerciale, una tabaccheria sita in zona Camaro. In un primo momento l’episodio “pareva integrare gli estremi di un preciso segnale intimidatorio rivolto ai titolari dell’esercizio per un possibile intento estorsivo”, dicono gli inquirenti. E’ venuta così alla luce “l’esistenza di un sistema di corruzione che coinvolgeva, a vario titolo, persone operanti sia nel settore pubblico che in quello privato”.

Quattordici, in totale, le persone indagate, undici delle quali raggiunte da misure cautelari.

Fra gli arrestati figurano anche un ingegnere del Comune di Messina, un dirigente del Genio civile di Trapani e un funzionario del Genio civile di Messina.

Il dirigente del Genio Civile di Trapani avrebbe intascato mazzette da un imprenditore messinese quando si trovò a fare il direttore dei lavori dell’appalto per il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo, un’opera da 800 mila euro.

È anche in corso di esecuzione il sequestro preventivo del complesso di beni e utilità economiche di una società commerciale.

Complessivamente, delle undici persone nei confronti delle quali sono state emesse ordinanze di custodia cautelare, tre sono finite in carcere e otto agli arresti domiciliari. Le ordinanze sono state firmate dal gip Maria Militello su richiesta della Procura retta da Maurizio De Lucia. Tre i personaggi centrali delle indagini: si tratta di un paio di esponenti della criminalità organizzata di Messina, cioè Antonino Bonaffini “Ninetta” e Marcello Tavilla, che s’era reinventato imprenditore edile e in alcune circostanze si presentava anche come “architetto”.  Tavilla e i complici avrebbero corrotto anche un ex assessore Giorgio Muscolino amministratore del complesso di edilizia popolare “Sottomontagna”, gestito dall’Agenzia per il Risanamento della città (A.Ris.Me.). Senza aver mai effettuato una selezione, e dunque in violazione di legge, Muscolino, che avrebbe intascato 400 euro, ha affidato alla ditta di Tavilla i lavori per la sistemazione del parcheggio di “Sottomontagna”. E poi un noto imprenditore edile, Giuseppe Micali.

In manette, tra gli altri, anche un autista in servizio alla Procura di Messina, addetto all’accompagnamento dei magistrati. Intercettato per mesi, avrebbe informato Tavilla dei movimenti del procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, riferendogli anche dello stato delle indagini a suo carico. Al centro dell’inchiesta, in particolare, alcuni lavori pubblici a Messina e Mazara del Vallo, oltre a svariate gare in complessi condominiali gestiti da A.Ri.sMe., l’Agenzia per il risanamento di Messina.

I dettagli dell’azione di polizia giudiziaria saranno forniti nel corso di una conferenza stampa – cui parteciperà il Procuratore Aggiunto Rosa Raffa – che si terrà nei locali della Questura di Messina per le ore 11 di oggi.

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