Classifica mondiale degli atenei CWUR, Messina 821esima nel mondo e 43esima in Italia

di Mi.Bru. – A dirlo è il Center for World University Rankings (CWUR), una organizzazione internazionale che si occupa di fornire dati e strumenti di analisi e di consultazione per sostenere le università del mondo nel miglioramento della ricerca e dell’educazione, con sede negli Emirati Arabi Uniti.

L’Università di Messina appare al posto 821 in classifica tra 2000 università del mondo selezionate. Tra le migliori, neanche a dirlo, svettano le università americane di Harvard, il MIT (Massachussetts Institute of Tecnology), Stanford e l’inglese Cambridge.

Tra le migliori università italiane invece troviamo in ordine La Sapienza, Padova, Milano, Bologna e Torino. La Federico II di Napoli è la prima del Sud, con un ottimo piazzamento, il sesto posto nazionale e 256esimo a livello mondiale. diciassettesima italiana e al posto 421 della classifica CWUR troviamo Bari. al 28esimo e 29esimo troviamo Salerno e Palermo, posti 562 e 563 della classifica generale. 32esima Cagliari, posto 614. 35esima, posto 675, l’Università della Campania. 38esima, posto 699, l’Università del Salento. Vicino a Messina nella classifica il Politecnico di Bari, al 42esimo nazionale e 807 della selezione CWUR.

La nostra Università si piazza al 43esimo posto tra quelle nazionali, davanti all’Università dell’Insubria (posto 826), alla Gabriele d’Annunzio di Chieti e Pescara, l’Università della Basilicata e Sassari. Staccata, più in basso, solo 1065esima Urbino, che viene subito dopo nella Classifica delle italiane.

Tra le nostre vicine oltre alla già citata Palermo, Catania ci sta davanti al posto 821, 22esimo a livello nazionale. la Magna Graecia di Catanzaro soltanto 51esima, al posto 1162 CWUR. Ancora peggio di Catanzaro fa Reggio, posto 1818 e 63esima italiana su 66.

Per approfondire il dato italiano, tra le migliori università europee dominano quelle inglesi,la già citata Cambridge è ovviamente la prima, davanti a Oxford e alle due londinesi University College de Imperial College, (rispettivamente posti 5, 22 e 28 della classifica generale). Solo 32esima, è la francese Ecole Politechnique, quinta europea. La Sapienza è soltanto 138esima a livello mondiale, un buon dato si a livello assoluto, ma fa male vederci solo a 36 posizioni dai cugini francesi… questo significa che in generale l’Università italiana deve migliorare ancora molto per raggiungere il top europeo e mondiale. C’è insomma molto da lavorare. 

Il dato di Messina è pure discreto se è vero che rientriamo nei primi 1000 posti al mondo, ma dobbiamo recuperare tantissimo rispetto a Catania e Palermo. Ci si chiede come possa essere possibile che a così poca distanza il sistema universitario messinese abbia risultati così inferiori alle nostre vicine. Ci consoliamo con il distacco positivo su Catanzaro e Reggio, se può valere qualcosa. Il Sud in generale poi deve recuperare molto sul Nord, in un divario ancora difficile da colmare. La situazione però sembra meno proibitiva se Napoli è sesta in Italia e Bari 17esima. Resta per Unime la necessità di comare il gap anche con Napoli e Bari. Obiettivo non semplice.

Sono questi i criteri metodologici su cui si basa il CWUR per stilare questa classifica:

1) Qualità dell’Educazione, misurata attraverso il numero di studenti che hanno vinto grandi premi internazionali e medaglie, per il 25% del punteggio.

2) Impiego degli studenti nel mercato del lavoro, misurato sul numero degli studenti che hanno occupato posizioni di rilevo alla guida di grandi aziende (25%)

3) Qualità della Facoltà, misurata sul numero di docenti che hanno preso il maggior numero di premi internazionali e medaglie (10%)

4) Risultati della Ricerca:
I) Produzione della Ricerca, misurata sul numero generale di pubblicazioni (10%)
II) Pubblicazioni di Altà Qualità, misurate sul numero di pubblicazioni apparse sui più importanti giornali. (10%)
III) Influenza, misurata sul numero di pubblicazioni apparse sui giornali di maggior influenza. (10%)
IV) Citazioni, misurata sul numero di citazioni ottenute dalle pubblicazioni. (10%)

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