Da Malta a Pozzallo, lo sbarco dei migranti siciliani

Sono approdati a Pozzallo, sulla costa sudest della Sicilia, i circa 300 migranti condotti in porto dal traghetto catamarano per trasporto veloce di merci Saint John Paul II. Lo sbarco è stato autorizzato in via eccezionale dalla Regione Sicilia che il 16 marzo aveva sospeso il trasporto marittimo da e per la Sicilia. Allo sbarco, intono alle venti di ieri sera, era presente, come al solito in questi casi, il dottor Vincenzo Morello che ha visitato gli emigrati che scendevano da catamarano.

La scena non è però quella di una ONG con i naufraghi soccorsi in mare ma dei siciliani che si trovavano a Malta e non potevano più rientrare a causa delle chiusure delle “frontiere”, quella della Sicilia che si è isolata dal resto d’Italia per i collegamenti marittimi e quella di Malta in cui un autorevole membro del Governo di La Valletta aveva minacciato di espulsione gli italiani che avessero perso il reddito a causa della crisi e – soprattutto – dell’assistenza sanitaria non garantita agli “immigrati” di nazionalità italiana.

Per riuscire a far rientrare in Italia, con lo sbarco di ieri sera nel porto siciliano di Pozzallo, gli italiani che si trovavano a Malta è stato anche necessario ricorrere ad un espediente che aggirasse le stesse ordinanze di chi si era adoperato per il rientro. L’autorizzazione era stata concessa, in deroga, dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Ma il decreto ministeriale maltese che ha limitato i collegamenti marittimi da e verso la Sicilia alle sole merci aveva impedito ieri di risolvere il rientro in Patria degli italiani che oggi hanno viaggiato sul catamarano merci in deroga al predetto decreto.

Dopo lo sbarco, ed al termine del triage sanitario in porto, come per i migranti sbarcati dalla nave ONG Ocean Viking, i “rimpatriati” dovranno attenersi alla quarantena di 14 giorni dopo aver firmato l’autocertificazione che nel nuovo modello introdotto ieri prevede che si dichiari di non essere positivo al nuovo coronavirus anche se non si è fatto alcun tampone e non conoscendo una eventuale affezione asintomatica. Come nel caso dello sbarco dei migranti provenienti dal nord Africa, prassi ormai consolidata da anni salvo sporadiche eccezioni, la zona è stata interdetta alla stampa. (fonte: Mediterraneo.it)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it