Confesercenti a Musumeci “riaprire barbieri, parrucchieri ed estestisti: pronti a siglare un protocollo”; le ipotesi del Governatore e di Conte

di Michele Bruno – Palermo 18 aprile 2020. Definire un protocollo di sicurezza per consentire non più tardi del 3 maggio la riapertura delle attività di parrucchieri, barberi, estetica, nails e di tutte le altre attività concernenti i servizi più strettamente collegati alla cura ed al benessere della persona.

La richiesta è contenuta in una lettera inviata oggi al presidente della Regione Nello Musumeci e firmata dal direttore regionale di Confesercenti Sicilia Michele Sorbera e dal presidente dell’area Immagine e Benessere, Nunzio Reina.



“Come comparto Immagine e Benessere di Confesercenti Sicilia – si legge nel documento – abbiamo condiviso e accettato tutte le misure per contrastare la minaccia del coronavirus, con grande senso di responsabilità e rispetto, poiché la salute pubblica rappresenta un bene primario ed irrinunciabile per tutti. Ora, dopo oltre un mese di chiusura, chiediamo come rappresentanti delle migliaia di aziende ed operatori del settore che operano in Sicilia – si legge ancora nella lettera – di riaprire prima possibile queste attività e che, comunque, il lockdown non vada per l’intero comparto, come qualcuno suggerisce, oltre il 3 maggio prossimo”.

Nel documento, i dirigenti di Confesercenti sottolineano anche l’attività di controllo e denuncia svolta dall’associazione e l’importanza di redigere un protocollo di sicurezza. “È evidente – scrivono – che la riapertura, previa sanificazione delle strutture, debba avvenire sulla base di precise misure precauzionali (formazione e informazione del personale, ricevimento per appuntamento, contingentamento delle presenze, utilizzo di mascherine, guanti, visiere protettive, igienizzante all’ingresso, igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni servizio, ecc). Per questo nel manifestare la nostra disponibilità ad ogni forma di collaborazione con i suoi Uffici anche per definire un protocollo di sicurezza su cui comunque stiamo lavorando, confidiamo che la nostra richiesta possa essere da Lei positivamente riscontrata”.

Sorbera e Reina Confesercenti

Per il Governo Conte, Parrucchieri e centri estetici, così come i bar e i ristoranti sono in fondo alla lista delle riaperture perché ritenuti troppo a rischio contagio per la difficoltà di mantenere le distanze. Secondo le previsioni della Task Force di studiosi che supporta l’Esecutivo nazionale, chi si occupa della cura delle persone potrà lavorare solo su appuntamento per garantire il rapporto di un lavoratore per un cliente. E dovrà sempre avere mascherine e guanti.  Parrucchieri e barbieri dovranno aspettare ancora un po’ per riaprire, visto che parliamo di un lavoro a stretto contatto con il pubblico. La data ipotizzata è quella del 25 maggio ma tutto dipenderà dall’evoluzione dell’epidemia nelle prossime settimane.

Ieri un incontro fra Musumeci e i 14 “saggi” del comitato tecnico-scientifico regionale Covid-19, da cui ha deciso di essere coadiuvato, è durato fino a notte fonda. Sono state valutate diverse proposte per la riapertura graduale delle attività in Sicilia, come accaduto anche in Lombardia e Veneto. Perché, se è vero che l’Isola ha adottato misure più restrittive di quelle nazionali, adesso preme per non prolungare lo stop oltre il 3 maggio, data per ora stabilita dagli ultimi dpcm. “Non si può andare oltre quella data – ha detto l’assessore alla Salute, Ruggero Razza – perché in Sicilia ci troviamo in una condizione epidemiologica diversa da quella di altre regioni”.

Di certo – ha affermato l’assessore all’Ars – ogni piano non può prescindere dall’analisi dei dati epidemiologici. La Sicilia è l’ultima regione d’Italia per numero di decessi in rapporto alla popolazione: 3,6 ogni centomila abitanti. Dieci volte meno della media nazionale (pari a 36 morti ogni centomila abitanti), 30 volte più basso rispetto alla Lombardia e 5 volte più basso del Veneto. Inoltre, con 5 positivi ogni diecimila abitanti, è la regione con meno contagi in assoluto assieme alla Calabria.

Numeri che hanno convinto il Pd siciliano a chiedere al governatore un allentamento: “Musumeci e Razza dicono di volersi adeguare alle disposizioni nazionali – ha detto Antonello Cracolici – ma poi continuano a imporre in Sicilia misure restrittive ulteriori rispetto a quelle nazionali. Il presidente le revochi”.

In conclusione, se dunque le previsioni del Governo per il settore, a livello nazionale, sono meno ottimistiche, la Regione Sicilia e l’Assemblea Regionale Siciliana spingono per una prossima riapertura.

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