Dpcm: nei congiunti sono compresi i fidanzati, “affetti stabili”

Da una prima interpretazione del Dpcm in vigore dal prossimo 4 maggio, a quanto si apprende, con “congiunti” si intendono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. Le Faq, che saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito di Palazzo Chigi, chiariranno ulteriori dubbi interpretativi sul provvedimento. Lo scrive l’Ansa.



A “soccorrere” chi in queste ore era rimasto deluso dall’indicazione data ieri dal Presidente Conte è stata anche la pubblicazione (da parte ad esempio di Radicali Italiani) di una sentenza della Corte di Cassazione n.46251 del 2014 che stabilisce “le relazioni affettive”, i fidanzati, le fidanzate, sono comprese nella nozione di “congiunto”.

“Ci abbiamo messo centinaia di anni per superare il concetto, sociale e giuridico, di famiglia tradizionale. Con le fughe da casa, i cambi d’abito per strada, con le piazze. Con le sentenze: il 1968 ne segna alcune storiche, della Corte costituzionale, come quella sulla parificazione tra tradimenti maschili e femminili. Con le riforme, il nuovo diritto di famiglia. Con la rottura degli schemi. Un processo culturale inarrestabile, che prosegue nelle generazioni e arriva sino a noi, ai “venuti dopo”.
Noi  – scrive in una nota la Tesoriera di Radicali Italiani Giulia Crivellini  – che, di quel processo, abbiamo vissuto anche gli effetti. Da piccola, ad esempio, mi sentivo diversa a passare i Natali dagli zii che zii non erano, con i cugini che cugini non erano. Eppure era famiglia, la “mia famiglia”. Erano e sono i miei, i nostri, schemi. Quelli dei pride e della loro attualità, quelli in cui vogliamo dire che la famiglia è quella che ciascuno sceglie. Ecco, ci abbiamo messo anni. Anni che avrebbero meritato un pizzico di attenzione e cura in più nel delicato bilanciamento tra diritti e salute”.

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