Cimiteri e ville comunali chiuse fino a venerdì solo a Messina, ma De Luca si ritiene soddisfatto

di Palmira Mancuso – Esiste la sindrome dei Papaveri e delle Papere? Magari ha la stessa virulenza del TopSpin nel tennis, tuttavia sembra aver colpito il sindaco Cateno De Luca a cui le incombenze da “semplice” sindaco di una città metropolitana stanno strette, e necessita di occuparsi di questioni per i quali esistono dei livelli di rappresentanza e responsabilità chiamati Governo Nazionale e Governo Regionale. I papaveri Conte e Musumeci tuttavia proseguono  nel governo dell’emergenza nonostante qualche sindaco paperino, e utilizzano per le interlocuzioni non certo dirette fb ma i tavoli preposti, come la conferenza stato regioni e persino l’Anci (da cui Messina è sempre stata assente anche quando si è trattato di richiedere l’abolizione delle tasse comunali).

Tornando alle ultime notizie che giungono dall’ex Coc (oggi catenotvshow) esse riguardano l’annuncio che solo venerdì a Messina (al contrario che nelle altre città della Sicilia e d’Italia) riapriranno i cimiteri e le ville comunali. Nulla a che vedere con questioni giuridiche, poichè il sindaco avrebbe potuto aprire anche ieri, come oggi. E come dimostra persino la sua stessa velina in cui ritiene di aver ricevuto personale risposta (in verità si tratta di una mera questione formale che infatti il governo ha “aggiustato” il 2 maggio): “Siamo soddisfatti di avere ottenuto le risposte che avevamo richiesto in merito alla riapertura dei cimiteri e sul divieto di rientro in Sicilia per fare ritorno nel proprio domicilio, abitazione e residenza. Con nota dell’1 maggio 2020, dopo avere letto l’Ordinanza del 30 aprile 2020 del Presidente Musumeci, che prevede all’art. 7 la facoltà per i Sindaci di aprire i cimiteri, facoltà che non era ammessa nel DPCM, avevo chiesto al Governo di chiarire se tale facoltà si poneva in contrasto con le disposizioni governative. Dopo meno di 24 ore, il Ministero della Salute ha risposto sopprimendo il primo capoverso dell’art G della circolare in tema di sevizio cimiteriali, dove fino all’1 maggio era previsto che i cimiteri erano chiusi per evitare il rischio di assembramenti. Precisiamo che la nuova circolare reca la data del 2 maggio, ma di fatto è stata resa visibile solo questa mattina 4 maggio 2020. Sono lieto di questa risposta che finalmente fa chiarezza e mi consente di agire senza incorrere in violazioni di alcun tipo. Per questo stiamo già predisponendo l’Ordinanza per regolare gli accessi ai cimiteri comunali in modo da garantire il rispetto delle disposizioni sanitarie”. Lo riferisce il Sindaco di Messina, Cateno De Luca.”



Dunque pur dando per sincero il recente timore di andare contro un DPCM, (una novità rispetto ai suoi stessi precedenti di cui è costellata questa emergenza, con ordinanze il cui annullamento hanno dovuto seguire un iter preposto fino alla firma del Presidente Mattarella), il sindaco poteva già stamattina far aprire tutto.

Ha preso tempo per evitare che ci si concentrasse sul vero motivo: l’assoluto degrado in cui versano gli spazi pubblici in città, dove non vi è stata alcuna manutenzione al verde nonostante fosse prevedibile un graduale rientro alla normalità. Non parliamo della pulizia delle spiagge, perchè certamente sarà tema dei prossimi giorni.

Inoltre il sindaco qualora non opponesse ricorso contro l’ordinanza di Musumeci, e comunque finché questa non venisse annullata, deve attenersi a quanto stabilito dalla regione. E lui non ha fatto alcun ricorso (del resto la storia delle sue ordinanze chiarisce anche questo passaggio che il sindaco fa finta di ignorare).

Intanto il Governatore ha chiesto un incremento di voli e corse dei traghetti per la Sicilia, e Conte ha già fatto sapere che terrà conto delle richieste della varie Regioni in base alle evidenze epidemiologiche.

Non vogliamo certo sminuire la portata politica degli interventi di De Luca, che ritiene di poter dichiarare: “Anche il quesito che avevo posto sull’attraversamento dello Stretto – continua il Primo cittadino – ha trovato una soluzione con la formale marcia indietro da parte del Presidente Musumeci rispetto alla posizione iniziale che lo stesso aveva assunto. Ho appreso con estrema soddisfazione che circa due ore fa il Presidente Musumeci è tornato sui suoi passi e ha dichiarato che sarà possibile fare rientro in Sicilia, chiedendo l’aumento delle corse delle navi da 5 a 8 giornaliere A/R, il raddoppio dei voli aerei e dei treni. Ciò significa che le mie osservazioni sono state colte e comprese e sono lieto che il Presidente Musumeci abbia avuto il coraggio di cambiare idea, chiedendo formalmente di consentire il rientro dei siciliani. So che il MIT ha anticipato l’accoglimento delle richieste e che a breve uscirà il relativo decreto”.

Tuttavia ricordiamo che quello che è strettamente di competenza del Sindaco manca in città: la Fase 2 necessita di un confronto con il consiglio comunale in primis e con le parti sociali per la rimodulazione dei fondi destinati alla ripartenza. Cosa fare dei soldi? Come spenderli? Chi aiutare?

Ecco se si smettesse di pensare alla virulenza del top spin nel tennis (materia già normata dal decreto Musumeci) o alla tolettatura degli animali (che è soprattutto questione di igiene  per animali e padroni e per cui vale ad oggi ancora il decreto Musumeci) si potrebbe evitare ulteriore stress a cittadini ormai stremati da una guerra di ordinanze utili solo a distrarre dalle mancanze evidenti: pulizia di strade e spiagge, accesso ai servizi pubblici, mappa dei bisogni reali dei nuovi poveri in città, sostegno per le attività commerciali. Insomma il lavoro oltre all’azzeccagarbugli c’è eccome. E la città tutta ha necessità di immaginare la ripartenza, senza gli stretti orizzonti di personalismi politici.

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