Corteo funebre di Sparacio: sanzioni per 18 partecipanti, De Luca “soddisfatto”

Sanzioni per violazioni alle misure di prevenzione dal Covid-19 sono state comminate a chi ha partecipato al corteo funebre. Questo il risultato delle indagini della Squadra Mobile sull’assembramento al seguito del feretro di Rosario Sparacio, fratello dell’ex boss e collaboratore di giustizia Luigi, avvenuto l’11 aprile e di cui abbiamo pubblicato in esclusiva le immagini, riprese anche dalla stampa straniera.  Nei confronti delle persone individuate sono stati notificati provvedimenti sanzionatori previsti per la violazione delle disposizioni in materia di contenimento della diffusione del COVID-19. Infine, gli approfondimenti investigativi hanno consentito anche di rilevare profili di addebito penale nei confronti di due persone, rimettendo alle valutazioni della magistratura le eventuali determinazioni del caso. L’inchiesta ha appurato che: “Nel primo pomeriggio di venerdì 10 aprile 2020, presso la propria abitazione, era deceduto Rosario Sparacio.  Nel pomeriggio del giorno seguente, il feretro era mosso dall’abitazione dove lo stesso era deceduto e un improvvisato corteo funebre si era portato dapprima presso una sala biliardi, per poi proseguire fino alla Chiesa di Santa Maria Consolata, dinanzi la quale si era svolta una breve cerimonia esequiale al cui termine, il feretro, accompagnato da un numero più ristretto di persone, proseguiva fino al Gran Camposanto di via Catania. Il gruppo di accompagnatori non accedeva al cimitero, rimanendo fuori dal cancello dell’ingresso principale”.



La notizia è stata commentata dal primo cittadino Cateno De Luca: “Apprendo con soddisfazione che sono scattate le sanzioni per 18 partecipanti al corteo funebre che accompagnò al cimitero la salma di Rosario Sparacio. Altresì mi congratulo con con chi ha svolto le indagini, dalle quali è emerso che al corteo erano 18 e non centinaia le persone di cui straparlavano tanti diffamatori della città e del suo Sindaco. Ricordo addirittura che qualche pseudogiornalista (il riferimento è a Le Iene, ndr) ha avallato l’ipotesi che io stesso fossi presente al corteo. Adesso però mi aspetterei le loro scuse. Sono certo però che non arriveranno, perché chi agisce in malafede, azionando la macchina del fango, non è capace di pentirsi. A tutti i leoni da tastiera, consiglio invece di rivolgere i loro commenti offensivi e di sdegno a chi ha consentito la scarcerazione di centinaia di mafiosi, camorristi e criminali con la scusa del contagio da Covid-19 nelle carceri. Io ho sempre dimostrato a parole e con i fatti il mio rifiuto alle logiche mafiose. Mi aspetterei lo stesso da chi con tanta facilità si è permesso di associarmi a deprecabili episodi, per i quali la giustizia, sta ottimamente facendo il suo corso”. Lo afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca

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