Danilo Conti: “La scelta di rinunciare al marchio DOP significa perdere una grande opportunità”

di Luana Spanò – Il riconoscimento DOP per il Cappero delle Eolie, continua a muovere malumori. Danilo Conti, produttore di vino e presidente del Biodistretto Eolie interviene sulla decisione dei soci dell’Associazione Cappero di Salina e i soci del Consorzio Tutela del Cappero di Salina di fregiarsi del solo riconoscimento Presidio Slow Food Cappero di Salina.

“Stanno perdendo una grande opportunità per loro e per le generazioni future, le certificazioni DOP sono riconosciute a livello europeo. In un momento così difficile abbiamo bisogno di unità, di un cambio di passo, guardare oltre il nostro naso per salvarci la vita e regalare un futuro ai nostri figli. Il perchè cercare con la lente d’ingrandimento motivi per dividerci, non mi è dato capirlo.

In qualità di Presidente del Biodistretto Eolie, rappresento tutte le isole dell’arcipelago e sono molteplici i vantaggi della Denominazione di Origine Protetta.

I consumatori mostrano un crescente interesse verso i prodotti tipici, che giudicano normalmente di migliore qualità, più genuini e salubri rispetto ai prodotti di identità sconosciuta.
Per i produttori, i vantaggi sono innumerevoli, potendo mantenere la propria identità all’interno di una denominazione così importante e distintiva quale la DOP, che permette di essere riconoscibili come territorio pubblicizzando in etichetta non solo l’Azienda produttrice, ma anche l’isola di produzione.
Permetterà a giovani agricoltori di preservare e tramandare le buone pratiche di coltivazione del cappero, far nascere nuove realtà produttive e nuovi posti di lavoro, aumentare i controlli per prevenire frodi, far rispettare un disciplinare produttivo univoco in tutto il territorio, aumentare gli scambi d’esperienza produttiva, tracciare tutti gli spostamenti del prodotto, aumentare la visibilità sul mercato internazionale, collaborare nella lotta alle malattie della pianta condividendo esperienze e rimedi; e molto altro.

Non si ottiene la Denominazione di Origine Protetta,  se non vi sono basi solide scientifiche, storiche, inconfutabili e certificate, soprattutto dopo che la richiesta è stata contestata a suon di legali, giornali, in ogni sede a tutti i livelli. Bisogna essere coraggiosi e rinunciate oggi a poco per ottenere molto di più domani”.

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